Microspie, strane trasferte e mister X: "Altri hanno pagato tangenti"

‘Cimici’, incontri all’Ikea e mister X: “Altri hanno pagato tangenti”

L'inchiesta che ha portato all'arresto del funzionario regionale Asciutto è destinata a svelare nuovi illeciti

PALERMO – Fine 2019. Gli agenti della Dia di Trapani si presentano all’assessorato regionale all’Energia, in viale Campania a Palermo. Marcello Asciutto, da ieri ai domiciliari per corruzione, è stato trasferito di ufficio. Lo sorprendono nella sua nuova stanza mentre studia le pratiche di alcuni imprenditori del settore rifiuti. Gli investigatori non sono andati lì per caso, ma hanno ascoltato le sue frasi grazie a una microspia piazzata nella stanza.

Microspie nella stanza

L’ipotesi è che “Asciutto benché trasferito presso il servizio 5, mosso da verosimile tornaconto economico personale continua a coltivare rapporti illeciti con imprenditori attivi nel settore dello smaltimento dei rifiuti interessati all’ottenimento di autorizzazioni ambientali di competenza del servizio 7 (il vecchio settore di Asciutto)”.

Il funzionario spera di tornare presto al vecchio incarico. Forse crede che i pm di Palermo non riusciranno ad arrivare alla sua identificazione. Ed invece le indagini partite dalla confessione di Vito Nicastri, l’imprenditore che ha fatto fortuna all’ombra di Matteo Messina Denaro, sono arrivate da mesi al funzionario. Lo ascoltano, ne seguono gli spostamenti.

Strano incontro al parcheggio Ikea

Il 22 dicembre 2019 Asciutto sale in macchina in direzione Catania. Alle 18:28 si ferma all’interno del parcheggio dell’Ikea. Vi resta appena 12 minuti – troppo poco per giustificare il tempo di un acquisto -, poi si mette in movimento verso Palermo. In serata fa rientro nella sua abitazione. A cosa è dovuta la trasferta a Catania? Gli investigatori non escludono che avesse un appuntamento al parcheggio Ikea per ricevere soldi da qualcuno.

L’imprenditore catanese

Chi sono gli imprenditori alle cui autorizzazioni è interessato Asciutto? Si conosce un solo nome, quello di Francesco Failla, personaggio noto alle forze dell’ordine. Lo scorso luglio è finita sotto sequestro la Ecosider”, società catanese attiva nella gestione di rifiuti inerti, di cui Failla è stato socio unico prima del fallimento. Un fallimento che sarebbe stato pilotato, solo dopo avere dilapidato il patrimonio sociale. Failla è stato socio accomandatario della Fg Group, con sede a Belpasso, e liquidatore della Futura Ambiente, con sede a Catania. Sono tutte imprese che si occupano di rifiuti.

Il ruolo dei dirigenti generali

Un altro soggetto si è spesso incontrato con Asciutto e Giacomo Causarano, il funzionario regionale condannato in primo grado con l’accusa di essere stato il collettore delle tangenti pagate da Vito Nicastri e Paolo Arata, soci nella Solgesta. La Solgesta aveva ottenuto un primo parere favorevole per due impianti di biomasse da realizzare a Francofonte e Calatafimi, ma poi arrivò lo stop. Le pratiche furono bloccate per irregolarità dai dirigenti generali Salvatore Cocina e Gaetano Valastro.

Il misterioso “Roberto”

Torniamo all’imprenditore. Di lui al momento si conosce solo il nome “Roberto”, che è interessato ad alcune pratiche presenti in assessorato e che si è incontrato con Causarano e Asciutto in luogo non istituzionali.

Ce n’è abbastanza per fare scrivere al giudice per le indagini preliminari Guglielmo Nicastro, che ha accolto la richiesta di misura cautelare avanzata dal procuratore aggiunto Paolo Guido e dal sostituto Gianluca De Leo, che ci trova innanzi a un “quadro allarmante e prossimo ad ulteriori contestazioni di corruzione“. C’è il forte sospetto che a pagare tangenti non sia stato il solo Vito Nicastri.


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