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LiveSicilia.it / Cronaca / “I Centri per l’impiego non reggeranno, riconfermate i navigator”

“I Centri per l’impiego non reggeranno, riconfermate i navigator”

Il mancato rinnovo preoccupa gli esperti del reddito di cittadinanza: l'appello nazionale e siciliano al ministro
LAVORO
di Claudio Zagara
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PALERMO – Sembra passata un’eternità da quando il Reddito di cittadinanza veniva considerato un oggetto del mistero. Ormai i suoi pregi e difetti sono noti, ma pare che il governo stia esitando sui navigator. Ne parla nel dettaglio una lettera aperta redatta dalla A.n.na. (Associazione nazionale navigator) e indirizzata al ministro del Lavoro, la siciliana Nunzia Catalfo, tra i fautori della misura che prevede il sostegno economico. Tutto nasce dal mancato inserimento nella Manovra 2021 di un emendamento, presentato dal deputato del Movimento cinque stelle Claudio Cominardi, sulla proroga del contratto dei navigator stipulato nel 2019 e in scadenza il prossimo 30 aprile.

Il legame fra Covid e navigator

La A.n.na. scrive che l’evento “ha suscitato, oltre alla prevedibile delusione, anche e soprattutto perplessità e preoccupazione per l’inspiegabile decisione di non rifinanziare sino al 2029 una parte importantissima di una misura strutturale”. Il ragionamento dei navigator tiene anche conto delle prospettive di un’Italia messa in ginocchio dal Covid. La lettera parla di un futuro “incremento della povertà in cui rientreranno tanti altri cittadini. Quella stessa povertà che il Reddito di cittadinanza ha l’obiettivo di combattere attraverso due strumenti: un sussidio economico e l’opportunità della riqualificazione professionale dei percettori più o meno occupabili”.

In questa seconda parte entrano in gioco i 2.700 navigator. Secondo l’associazione “nonostante le mille difficoltà sono riusciti a raggiungere obiettivi importanti profilando i percettori, attivando un percorso di reinserimento professionale e avviando la fase di contatto con le imprese per la rilevazione delle opportunità occupazionali attuali e future. Ma questo lavoro è solo in fase di implementazione – precisa la lettera a Catalfo – e dovrebbe assolutamente poter continuare”.

L’identikit dei beneficiari

A questo proposito la A.n.na. traccia un ritratto del target di riferimento dei navigator. “Quella parte della popolazione più fragile, con scarse conoscenze informatiche, bassa professionalizzazione, una carriera scolastica spesso conclusa precocemente e delle esperienze lavorative molto discontinue. Questa platea necessita di un approccio multidisciplinare e multidimensionale per essere aiutata, e i navigator sono parte fondamentale di questo lavoro”.

Il contesto siciliano: “I Centri per l’impiego non reggeranno”

In Sicilia i navigator sono circa 400, suddivisi in contingenti provinciali proporzionati alla popolazione. “Nel Palermitano che è il territorio più popolato, per esempio, i navigator sono circa 120 – spiega l’associazione professionale a Live Sicilia –. Possono non sembrare grandi cifre, ma bisogna considerare intanto la legittimità di questi posti di lavoro, che noi difenderemo in tutti i modi, e poi anche il numero di persone che ogni navigator prende in carico”.

Le preoccupazioni emerse sull’Isola sono le stesse a livello nazionale: “Fra richieste di Reddito di cittadinanza in crescita, attività commerciali che non riapriranno e stop al blocco del licenziamento, i Centri per l’impiego non saranno in grado di reggere. Questo poi è un lavoro che si costruisce nel tempo – aggiungono i membri siciliani dell’A.n.na. –, prendendo in carico il beneficiario e verificandone punti di forza e lacune. E che soprattutto regala anche dei successi: l’anno scorso, a Palermo, i navigator hanno portato 1.008 persone ad avviare il percorso per ottenere la licenza media nei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti”.

Le richieste dell’associazione

Secondo gli autori della lettera insomma non sono venuti meno i motivi che hanno visto ‘nascere’ gli esperti voluti dal primo governo Conte, formati con fondi pubblici per un pubblico scopo. Quindi l’associazione passa alle richieste, che auspica possano essere discusse in un incontro con Catalfo. I navigator si aspettano dal ministro “una posizione chiara e senza narrazioni di sorta sul rinnovo del contratto”, e “un riconoscimento formale e circostanziato del lavoro e della professionalità dei navigator troppo spesso strumentalizzati in maniera ingiustificata”.

La A.n.na. inoltre intende aprire una discussione del ruolo del navigator in ottica della riforma sulle politiche attive del lavoro, in programma per il 2021, e preme per “l’abbandono della retorica della partecipazione dei Navigator ai concorsi regionali dei Centri per l’impiego”. La lettera dice che i concorsi “sono stati in parte già banditi” e “non rappresentano un matching adatto alla loro professionalità.

La posizione dei sindacati

Anche i sindacati Felsa Cisl, Cgil Nidil e Uiltemp portano avanti la battaglia delle politiche attive del lavoro. “Ci saremmo aspettati ben altro approccio – osservano in merito al mancato rinnovo del contratto – anche in considerazione dell’annunciato sviluppo delle politiche attive da sempre sbandierato dal governo. Invece andiamo incontro alla creazione della ennesima sacca di disoccupati con gravi ripercussioni sui cittadini, tanto in termini di nuovi oneri che di mancanza di professionalità specializzate per il definitivo decollo delle politiche attive del nostro Paese”. A fronte dei silenzi politici, i sindacati hanno proclamato “lo stato di agitazione dei navigator in forza presso Anpal Servizi” annunciando “iniziative di mobilitazione e protesta che saranno messe in campo nelle prossime settimane”.

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Pubblicato il 23 Dicembre 2020, 15:2223 Dicembre 2020, 15:23
7 Commenti Condividi
Commenti
  1. INCAZZATISSIMO 1 mese fa

    riconfermare il loro posto questa e’ la sostanza della richiesta ma chi ha prodotto zero non si riconferma si manda a casa

    Rispondi
  2. cosa tocca sentire 1 mese fa

    non sarà colpa loro….non hanno lavorato un solo minuto

    Rispondi
  3. dubbioso 4 settimane fa

    Certamente una delle cose da fare immediatamente è far rientrare al Centro per l’Impiego il personale proprio che negli scorsi anni si è fatto distaccare in altri uffici, dove non fa nulla perchè sprovvisto di specifiche competenze!

    Rispondi
  4. giuseppe russo 4 settimane fa

    non avevo dubbi, in merito. il prossimo passaggio sarà richiedere la stabilizzazione. alla faccia di chi non può.

    Rispondi
  5. piragna 4 settimane fa

    I centri per il non impiego forse non reggeranno per la spinta delle code di migliaia di persone in cerca di lavoro.

    Rispondi
  6. E.T.A. 4 settimane fa

    Semplicemente surreale. Una platea di soggetti che si ritengono teoricamente qualificati dal titolo di studio, che operano all’interno di una amministrazione degradata e antitetica rispetto alle esigenze del mondo di lavoro, dovrebbero incrementare a tavolino l’offerta di lavoro. Esattamente ciò che sul mercato fanno, senza grandi successi, aziende specializzate e sul mercato da anni. Come se il lavoro lo possano creare le ipotetiche competenze e non la combinazione delle stesse con favorevoli condizioni di mercato. Usciamo i dati e vediamo quanti rapporti di lavoro hanno determinato, vediamo quale è il portafoglio aziende di ciascuno e poi ne riparliamo.

    Rispondi
  7. musu 4 settimane fa

    Assisteremo alla solita sceneggiata : proroga e poi proroga e poi immissioni nei ruoli con un concorso pro-forma per diventare impiegati come gli altri. E tutto un fallimento!!

    Rispondi

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