SAN MICHELE DI GANZARIA – È arrivata nella notte la salma del boss Ciccio La Rocca, morto all’età di 82 anni all’ospedale di Bari ieri mattina per l’aggravarsi della sua malattia che durante il primo lockdown lo aveva portato agli arresti domiciliari. Poi il Tribunale di Sorveglianza ha ripristinato la detenzione in un istituto penitenziario con una struttura clinica adeguata per la cura delle patologie.
Il feretro dalla Puglia è arrivato in serata a Catania e poi è stato trasportato – scortato da un servizio organizzato dalla polizia di Stato – direttamente al cimitero di San Michele di Ganzaria, piccola cittadina dove viveva il capomafia.
Nessun funerale, passaggio da casa o corteo funebre. Così come disposto nelle prescrizioni del provvedimento spiccato dal Questore di Catania, Mario Della Cioppa. Al camposanto i familiari e i conoscenti più stretti, che hanno assistito alla tumulazione e ad una breve benedizione delle esequie del boss calatino.
Le prescrizioni del Questore hanno alla base un motivo di ordine pubblico vista la caratura mafiosa del defunto. Lo scopo è stato quello di evitare qualsiasi tipo di corteo che poteva trasformarsi in una manifestazione asservimento di tipo criminale. Non è stato dimenticato ancora quell’inchino durante le celebrazioni del venerdì santo nei confronti del boss, cerniera tra Catania e i palermitani e spietato killer.
Inoltre, il provvedimento ha mirato anche ad evitare qualsiasi tipo di assembramento in linea con le normative anti-covid.