Buon Natale a chi.... - Live Sicilia

Buon Natale a chi….

I nostri auguri di Natale. Dentro c'è ognuno di voi.
I NOSTRI AUGURI
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3 min di lettura

Buon Natale.

Buon Natale a chi lo sta passando in un ospedale e magari sa che la sua speranza è una porta socchiusa da cui filtra un filo di luce. E ci sono, oltre quella porta, i cari lineamenti di una vita che aspettano un ritorno. Qualche volta succede, qualche volta non succede. Qualche volta le attese permettono un ricongiungimento. Qualche volta sono fili crudelmente recisi. E restano le lacrime, ma senza potersi nemmeno toccare.

Buon Natale a chi è dall’altro lato di quella porta. A chi si nutre di video-chiamate. A chi mangia, beve e dorme con lo smartphone, perché vuole avere notizie di qualcuno che ama, chiuso in un reparto Covid. Il respiro delle notti e dei giorni è scandito da un segnale di notifica, da un lampeggiamento improvviso, da una mezza frase, da una faccina. E quando c’è, il cuore diventa una tovaglia rossa con il pandoro, pronto per festeggiare.

Buon Natale a quelli che muoiono e stanno male per altro che non sia il Covid. Non sono meno importanti, anche se nessun bollettino giornaliero ne parlerà mai. A loro va il tributo del nostro dolore e l’augurio che ci sia una stella cometa dopo l’immensità gelida degli ultimi passi. E buon Natale a chi, invece, nel bollettino c’è, ma resta invisibile e ignoto sotto il peso dei numeri che schiacciano perfino il nome.

Buon Natale a chi si sente solo, perché non ha nessuno da abbracciare. La tragedia di una pandemia non sta soltanto nelle ultime notizie del disastro, dalla frontiera degli ospedali. Esiste il lutto della solitudine, delle mancate strette, dei baci che non saranno scambiati in moltissime case, per mancanza, per scelta, per necessità. Sono ferite profonde e i sopravvissuti dovranno essere curati e mai abbandonati.

Buon Natale ai nostri anziani, alle mamme, ai nonni, ai padri e a tanti dietro un vetro nelle Rsa. Ai nostri vecchi che si commuovono e piangono quando, grazie a una stanza degli abbracci, riescono ad afferrare una fisionomia umana. Stanno pagando un tributo enorme. E chi alza le spalle ‘perché tanto muoiono soltanto i vecchi’ (e non è vero) pecca contro l’infinito di ogni vita.

Buon Natale ai bambini e alla loro infinita voglia di sorridere. Buon Natale al loro Babbo Natale, ai regali, ai sogni di cristallo poggiati sul cuscino. Buon Natale a chi non ha cacciato i suoi sorrisi, come se fosse un bambino.

Buon Natale ai medici, agli infermieri, agli operatori socio-sanitari, a chi lavora nelle ambulanze, a chi lava per terra, a tutti quelli che fanno qualcosa in trincea, lì dove sono egualmente importanti quelli che sparano e quelli che preparano il caffè. Non sono mai stati eroi, ma sono persone che mostrano il petto alla sciagura, che ci mettono le braccia, gli occhiali, la mascherina. Che si aggrappano a ogni respiro per trattenerlo. E, se devono lasciarlo andare, piangono. Magari piangono dentro, perciò soffrono di più.

Buon Natale, infine a noi, a tutti noi che siamo qui, nel bel mezzo di una tempesta inaudita. Ma abbiamo sistemato lo stesso il Bambinello nella capanna. Perché amiamo e siamo amati. Perché sappiamo che, comunque vada, noi ameremo ancora.

Buon Natale a te, ovunque tu sia.


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