De Picciotto: "Mi piacerebbe far rinascere il calcio a Trapani" - Live Sicilia

De Picciotto: “Mi piacerebbe far rinascere il calcio a Trapani”

“La società di calcio rappresenta un’azienda come le altre e in modo razionale va gestita. È impossibile farlo con ragionamenti sbagliati”

TRAPANI – Il calcio a Trapani è sparito all’inizio del campionato di Serie C, con la squadra che è stata dichiarata fallita da qualche giorno, ma in città la speranza è quella che già la prossima stagione si possa riavere una squadra a rappresentarla.

In tal senso il finanziere René De Picciotto si è fatto avanti per acquisire il Dattilo per, poi, cambiare denominazione e portare la squadra a Trapani. La trattativa però, al momento, è bloccata: “Sono interessato ad investire sul territorio di Trapani. Il calcio – dichiara De Picciotto ai microfoni di “TrapaniGranata.it” – rappresenta una seconda scelta sia chiaro. Sto vedendo di fare l’operazione già nota per il palazzo della Banca d’Italia, dove sto cercando di andare avanti. L’investimento sul palazzo della è il mio progetto base. Francamente il mestiere non è il calcio: mi piace, ma non sono un tifoso pazzo che sogna dalla mattina alla sera e che butta i soldi solamente per farsi vedere in tribuna”.

“Mi piacerebbe poter dare una mano per la rinascita del calcio a Trapani. Ho capito che è una realtà che manca alla città, presa per i fondelli da tutti quelli che sono stati accettati come gente che salvava il mondo ed invece hanno fatto fallire questa società. Al sindaco – continua De Picciotto – ho dato la mia disponibilità ad interessarmi con un titolo sportivo nuovo”.

“Sto facendo i miei calcoli per vedere se l’operazione della rinascita del calcio a Trapani può andare in porto. Allo stato attuale non sono ancora deciso e se non faccio il palazzo della Banca d’Italia non faccio il calcio. Il pallone per me non è abbastanza centrale negli investimenti. Se va a buon fine la trattativa che mi porterebbe ad essere proprietario di quell’edificio, posso pensare al calcio a Trapani. Il calcio non va gestito in modo fantasioso. La società di calcio rappresenta un’azienda come le altre e in  modo razionale va gestita. È impossibile farlo con ragionamenti sbagliati”.

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