"Palermo 2022, sindaco donna? Il centrodestra si parli di più" - Live Sicilia

“Palermo 2022, sindaco donna? Il centrodestra si parli di più”

Il coordinatore di Fratelli d'Italia, Scarpinato: "I centristi? Troppi galli nel pollaio"

PALERMO – “Fratelli d’Italia non ha paura delle elezioni, anzi siamo prontissimi, ma bisogna arrivarci con idee chiare e programmi certi: la coalizione è quella di centrodestra, al comune di Palermo come alla Regione, e non servono fughe in avanti da parte di improbabili candidati che cercano solo di ricollocarsi. E poi perché non pensare a un sindaco donna?”. Parola di Francesco Scarpinato, coordinatore palermitano del partito di Giorgia Meloni, che interviene nel dibattito nato nel centrodestra (e non solo) per la scelta del successore di Leoluca Orlando. “Il nostro è un partito vivo, siamo pronti ai congressi e la nostra lista stupirà”.

Il toto-nomi per il Comune di Palermo già impazza, Fratelli d’Italia non candida nessuno?
“Fratelli d’Italia fa parte di una coalizione e quando si fa parte di una coalizione ci sono regole precise da rispettare: prima si definiscono perimetro e programmi, soltanto dopo si parla di nomi”.

Già ne circolano alcuni come Scoma, Lagalla, Armao…
“Niente da ridire sulle persone, per carità, ma stiamo parlando della quinta città d’Italia ed è evidente che ogni decisione si inserirà in un quadro più ampio. Nel 2021 andranno al voto alcune tra le più importanti città italiane, poi ci sarà Palermo, a seguire la Regione e, se andremo a scadenza naturale, anche le Politiche. Veramente qualcuno pensa che Palermo possa restare fuori da un ragionamento complessivo?”.

E quindi Palermo toccherà a Fratelli d’Italia?
“Questo lo decideranno i leader della coalizione, ma nel caso in cui toccasse a Fratelli d’Italia ci faremo trovare pronti. Il nostro è un partito in grande crescita in tutto il Paese, ma è in Sicilia che stiamo raccogliendo grandi soddisfazioni e Palermo non sarà da meno. Abbiamo donne e uomini competenti e di esperienza, nel caso in cui ci venisse chiesta una disponibilità non ci tireremmo indietro”.

Qualche nome in mente?
“No, ripeto che è troppo presto, però leggo solo nomi di uomini… forse è arrivato il momento di pensare anche a un sindaco donna”.

I centristi hanno firmato un documento che secondo alcuni è l’embrione di un futuro partito…
“Ho grande rispetto di chi ha firmato quel documento e non c’è dubbio che il mondo moderato sia una componente importante del centrodestra, ma le fusioni a freddo non sempre riescono bene e quando si mettono troppi galli in un pollaio… il rischio è che qualcuno resti scontento”.

Pensa che il nuovo soggetto centrista possa essere un pericolo per i sovranisti?
“Penso che il centrodestra debba parlarsi di più, sia a livello regionale che locale, e mi riferisco anzitutto a Palermo. Qualche settimana fa ho lanciato l’idea degli Stati generali del centrodestra: serve un’occasione di confronto per iniziare a parlare dei programmi e delle idee per la città e non solo. E’ evidente che lì definiremo anche il perimetro di quella che sarà la coalizione di governo che, secondo me, non può essere diversa da quella che oggi governa la Regione: il centrodestra vince se è unito, se perdiamo qualche pezzo rischiamo di ripetere gli errori del passato regalando la Sicilia al primo che passa”.

E del patto Lega-Mpa?
“La Lega, grazie al nuovo coordinatore Minardo, oggi è più radicata nel territorio e l’intesa con gli autonomisti non è certo una novità, c’è stata anche in passato. Sono nostri alleati, non possiamo che augurargli il meglio”.

Torniamo a Palermo: Fratelli d’Italia farà una sua lista?
“Certamente, siamo già al lavoro e puntiamo alla doppia cifra: ci sono tante donne e tanti uomini che si stanno avvicinando, che chiedono di aderire ma le porte sono aperte solo a chi condivide i nostri valori, non siamo in cerca di avventurieri. Posso però anticipare che il 2021 porterà tante novità: al consiglio comunale di Palermo avremo nuove adesioni e avvieremo anche la fase congressuale, così da premiare il lavoro sul territorio svolto in questi anni da tanti militanti”.

Lei si candiderà?
“Certo, così come faranno i nostri dirigenti di partito: misurarsi con gli elettori è il modo migliore di selezionare la classe dirigente”.

Su cosa punterete in campagna elettorale?
“Il programma lo elaboreremo insieme ai nostri alleati, ma è certo che bisogna ricostruire questa città che nel 2022 si troverà in una situazione disastrosa. Il bilancio di previsione 2020 prevede 13 milioni di tagli per le partecipate, e quindi per i servizi, ma senza uno straccio di progettualità: perché non esternalizziamo i servizi in perdita come la rimozione forzata o la segnaletica, sulla falsa riga di quanto già fatto con la manutenzione stradale? In consiglio comunale ci batteremo per evitare i tagli, ma è chiaro che serve una visione di sviluppo: possiamo continuare ad avere i rifiuti per le strade? O possiamo pensare che la nostra economia si basi solo sul turismo? Che idea abbiamo della mobilità o delle grandi infrastrutture? Le elezioni di Palermo saranno decisive per le Regionali, ecco perché il centrodestra deve arrivarci ben preparato, senza scorciatoie o fughe in avanti”.


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