Blitz Skanderberg, sospeso reddito di cittadinanza per 57 indagati - Live Sicilia

Blitz Skanderberg, sospeso reddito di cittadinanza per 57 indagati

Il retroscena dell'operazione antidroga dello scorso novembre. Il provvedimento del gip sarà eseguito dall'Inps.
MAFIA E DROGA
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CATANIA – “Professionisti” della droga – almeno secondo la magistratura – ma anche percettori del reddito di cittadinanza. È uno dei retroscena emerso a seguito dell’esecuzione del blitz “Skanderberg” che ha colpito i gruppi criminali, collegati a Cosa nostra, che avrebbero gestito 12 piazze di spaccio dislocate nel popolare rione di San Giovanni Galermo.

Sospeso il reddito di cittadinanza

Il gip di Catania, dopo una serie di accertamenti, ha emesso un provvedimento di sospensione del ‘sussidio’ nei confronti di 57 indagati (su 101 in totale, ndr) che dovrà essere reso esecutivo dall’Inps di Catania, ente deputato a erogare il reddito di cittadinanza. Oltre il 50% dei nomi finiti nei faldoni della magistratura avrebbero beneficiato del contributo di supporto economico del governo destinato alle fasce deboli della popolazione. E purtroppo non è la prima volta che gli investigatori e forze dell’ordine si trovano davanti a scenari di questo tipo. Non solo nell’ambito di operazioni della Dda, ma anche di servizi di controllo del territorio come quelli messi in campo contro i parcheggiatori abusivi. 

La droga prima fonte di guadagno dei clan

La rete criminale decapitata dall’inchiesta dei carabinieri e coordinata dal sostituto procuratore Rocco Liguori ha fatto emergere – ancora una volta – come lo stupefacente sia una delle prime fonti di guadagno della criminalità organizzata. 

I soldi per mantenere gli stipendi dei boss

L’organizzazione avrebbero avuto la capacità “finanziaria” di sborsare una media di 40 mila euro al mese per assicurare lo “stipendio” ad alcuni uomini d’onore della famiglia catanese di Cosa nostra. I soldi sarebbero arrivati dalle piazze di spaccio di San Giovanni Galermo, gestite da diverse squadre, che però avrebbero avuto come ‘fornitore monopolista’ il gruppo Nizza, costola del narcotraffico del clan Santapaola-Ercolano. Insomma un turnover da fare invidia a una qualsiasi impresa economica. Un impero dello stupefacenti che è stato sgretolato lo scorso 23 novembre. Ma in quella parte di Catania, senza un’azione di recupero sociale ben pianificata, si è già tornato a smerciare cocaina e marijuana. I blitz hanno la capacità di ‘bonificare’, ma le istituzioni locali devono seminare su quel terreno con costanza e dedizione. 

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