Il 2020 della Polizia postale con importanti Operazioni su Catania

Il 2020 della Polizia postale con importanti Operazioni su Catania

"Scacco matto" e "Breaking news": tra i principali blitz a livello nazionale.
IL RESOCONTO DELL'ATTIVITA'
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CATANIA. In linea con i dati statistici nazionali, che mostrano nel 2020 un forte aumento dei crimini commessi su internet, è il bilancio operativo per l’anno 2020 del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni “Sicilia Orientale” di Catania.
In merito alla pedopornografia on line sono stati trattati 75 casi; 127 le persone indagate di cui 7 tratte in arresto, monitorati 9488 siti.  Di particolare rilievo l’operazione Scatto Matto conclusasi con 19 indagati e 3 arresti.
Nell’ambito delle attività antiterrorismo sono state denunciate 2 persone per istigazione a delinquere, nello stesso ambito sono stati monitorati 2067 siti web.
Per i reati contro la persona sono stati trattati 373 casi, di cui 50 per sextortion , 11 per stalking e 10 per reveng porn. Le persone denunciate sono state 75 e 2 soggetti tratti in arresto.

Nell’ambito della monetica (utilizzo illecito carte di credito, phishing) sono stati trattati 1410 casi, denunciate 9 persone.
Sono stati trattati 1698 casi per truffe on line, indagate 418 persone. È stata portata a termine l’operazione “Breaking News” con cui è stato individuato il responsabile di vari gruppi Telegram, che diffondevano illecitamente quotidiani online con grave pregiudizio per le testate giornalistiche con rilevante perdita di vendite.

Nell’ambito del computer crime (furto d’identità, attacchi informatici, malware) 794 casi con 28 persone denunciate.
Per altre tipologie di delitti questo Ufficio ha trattato 374 casi con 102 persone denunciate. 
In particolare, in merito all’aumento dei reati on-line nel territorio di Competenza della Polizia Postale “Sicilia Orientale” (Catania, Messina, Siracusa e Ragusa), rispetto al 2019, si è registrata una crescita dei casi di sextorsion, da 21 a 50, di stalking , da 6 a 11,nonché di truffe online, da circa 800 a oltre 1700; in forte aumento pure il computer crime (furto d’identità, attacchi informatici, malware), da circa 500 casi a quasi 800. Inoltre, si vi è stato un progressivo aumento dei episodi criminosi di revenge porn la cui norma penale è entrata in vigore solo ad agosto dello scorso anno.
Nel corso del 2020, il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.) ha confermato il ruolo centrale della Polizia Postale e delle Comunicazioni nella lotta alla pedofilia e pornografia minorile online.

Dall’inizio della diffusione pandemica da COVID-19, la Polizia Postale ha intensificato il monitoraggio della rete con lo scopo di scongiurare l’aumento di reati relativi allo sfruttamento sessuale dei minori online, determinato dalle misure restrittive assunte. E’ stato svolto un lavoro di valutazione settimanale dei dati relativi alla vittimizzazione dei bambini e dei ragazzi in rete, al fine di monitorare la minaccia cibernetica in un momento di fragilità emotiva nazionale.

Con la sospensione delle attività scolastiche e la conseguente attivazione della didattica a distanza per tutti gli Istituti, molteplici sono state le segnalazioni relative a episodi di intrusione nelle piattaforme dedicate alla formazione degli studenti; la Polizia Postale ha svolto un assiduo monitoraggio anche sulle app di messaggistica istantanea, al fine di individuare i responsabili degli accessi non autorizzati, accertando la presenza di gruppi dedicati. 

Le condotte delittuose che hanno registrato un incremento di circa il 110% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, riguardano i reati relativi allo sfruttamento sessuale dei minori online edell’adescamento di minori online, per i quali sono statieseguiti 69 arresti e denunciate 1192 persone.

Per tale motivo, fin dall’inizio della diffusione pandemica del virus Sars-Cov-2, la Polizia Postale e delle Comunicazioni, con l’impiego di tutte le sue articolazioni territoriali (coordinate attraverso l’azione strategica assicurata da questo Servizio), ha:

a) intensificato il monitoraggio della rete, con lo scopo di scongiurare l’aumento di reati in esame; 

b) rafforzato il raccordo delle investigazioni nei canali di cooperazione internazionale di polizia e giudiziaria, presupposto strategico fondamentale per disarticolare le illecite comunità virtuali caratterizzate da una struttura organizzata;

c) innalzato, laddove possibile, il livello di collaborazione con i social network più diffusi in Italia, in un’ottica di sinergia nella lotta all’utilizzo improprio del web, definendo canali preferenziali di comunicazione e gestione dei casi penalmente rilevanti;

d) aumentato l’impegno funzionale all’individuazione di un numero sempre maggiore di siti che contengono materiale pedopornografico, da inserire nella black list, gestita dal C.N.C.P.O., il cui accesso viene inibito, con modalità diverse a seconda dell’ubicazione dei server utilizzati, agli utenti internet attivi sul territorio italiano.

Tutto ciò, nel tentativo di adeguare la risposta, anche sotto il profilo della prevenzione, alle mutate esigenze connesse all’emergenza sanitaria in atto.

Tra le indagini più significative avviate dal Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia Online del Servizio Polizia Postale nell’ambito dei reati di sfruttamento sessuale dei minori, condotta principalmente in modalità sotto copertura online anche nelle Dark Net, se ne segnalano almeno due che hanno visto la Direzione di Catania in prima fila:

Operazione “Scacco matto”

L’indagine è il frutto di una lunga attività sotto copertura della Polizia Postale di Catania scaturita da un monitoraggio sul Dark Web e dal rinvenimento di un sito contenete immagini di pornografia minorile e commenti che istigavano esplicitamente alla commissione di atti sessuali in danno di minori, che ha portato alla denuncia di 20 persone di cui 3 tratte in arresto.

Operazione “Breaking news” 

La Polizia Postale di Catania a conclusione di un’articolata attività investigativa coordinata dalla Procura Distrettuale di Messina, ha denunciato in stato di libertà un uomo di anni 46, disoccupato, residente in provincia di Torino, ritenuto responsabile di ricettazione e violazione del diritto di autore. Nella circostanza l’individuo, tramite gruppi del servizio di messaggistica Telegram, diffondeva illecitamente quotidiani online con grave pregiudizio per le testate giornalistiche con rilevante perdita di vendite.

La Polizia Postale, nonostante le problematiche di trasparenza legate all’utilizzo della piattaforma Telegram, è riuscita a risalire all’indagato nei confronti del quale la Procura ha emesso un decreto di perquisizione che ha condotto al sequestro delle apparecchiature informatiche utilizzate per commettere gli illeciti.

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