"Assenza di donne in giunta? E' solo la punta dell'iceberg" - Live Sicilia

“Assenza di donne in giunta? E’ solo la punta dell’iceberg”

La deputata intende proporre una legge per affrontare il problema alla radice.
MARIANNA CARONIA
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2 min di lettura

Il vento delle polemiche sull’assenza di donne in giunta soffia forte su Palazzo d’Orleans e apre una voragine su un problema di fondo: la disparità di opportunità tra uomini e donne. 

Storie di ordinaria disparità

La deputata azzurra Marianna Caronia parte da questa evidenza e prova a fare un passo in avanti annunciando l’intenzione di proporre una legge che vada a risolvere il problema alla radice: il gap in termini di accesso ai servizi, all’istruzione e al mondo del lavoro e della politica. Caronia individua nell’intervento legislativo un correttivo necessario per riequilibrare una situazione di diseguaglianza e rivendica la maternità della prima proposta per la doppia preferenza di genere nei consigli comunali. “Una legge utilissima che ha portato più donne nei consigli comunali, basta guardare la composizione dell’assise comunale di Palermo”. Come a dire: a mali estremi, estremi rimedi.

“La giunta al maschile? Solo la punta dell’iceberg”

“Sembra incredibile che si debba ricorrere a una norma per sostenere la presenza delle donne in politica però il problema c’è ed è di tipo  culturale”, aggiunge. Poi fa un doveroso passaggio sulle scelte del governo Musumeci.“La questione della giunta è l’emblema che esiste un gap di presenza tra uomini e donne nelle istituzioni e nel mondo delle professioni, ma è soltanto la punta dell’iceberg”, spiega la deputata. “I toni del dibattito hanno toccato una volgarità ai limiti dell’istituzionale e non si centra il punto cioè la disparità di opportunità offerte alle donne e alle ragazze”, continua.

“Questa vicenda dovrebbe fornire uno spunto per affrontare un problema reale: esiste ancora un forte pregiudizio di genere e la parità tra i sessi non è ancora stata raggiunta”, argomenta la deputata. E parte da un dato di fatto.

Un legge trasversale a favore delle donne

“Le difficoltà per una donna di potere effettivamente emergere e ricoprire ruoli dirigenziali, oltre che per le scelte degli uomini, è anche legata a una condizione di subcultura che la relega a gestire alcuni aspetti della vita che in assenza di strumenti specifici di sostegno (asili nido aziendali e welfare a supporto delle donne) non possono che crearle una strada tutta in salita”, spiega tendendo la mano a colleghi e colleghe di tutti gli schieramenti politici. 

“Questa è una battaglia trasversale, di civiltà”, spiega la deputata intenzionata a “condividere con sindacati e associazioni” l’impostazione della norma. E non solo. “Mi auguro che questo disegno di legge venga sposato dal governo regionale proprio per dimostrare che questo governo, nonostante l’assenza di donne in giunta, non abbia nessuna difficoltà a sostenere politiche di parità di genere”, dice. 

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