Autorità Portuale, presto un nuovo vertice. Ugl: "No etichette politiche" - Live Sicilia

Autorità Portuale, presto un nuovo vertice. Ugl: “No etichette politiche”

Annunziata torna in Campania. Ci sarebbe un favorito tra i tanti candidati portati ai tavoli romani. I sindacati pensano al futuro del porto etneo.
SICILIA ORIENTALE
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CATANIA – Anno nuovo, vertice nuovo all’Autorità portuale di Catania ed Augusta. Andrea Annunziata chiude la sua esperienza siciliana e sta per tornare in Campania. Sull’erede la politica romana, con interferenze nostrane, sta cercando di trovare il ‘nome giusto’ per un incarico che dovrà affrontare molte sfide, rimandate (forse) anche a causa del Covid-19. Come quella di superare lo stallo della parziale inutilizzabilità della nuova darsena commerciale che al momento ha messo al palo – come documentato su LiveSicilia in una recente inchiesta – la riprogrammazione logistica, turistica e attrattiva del porto catanese. 

I nomi in campo

Chi ‘sbarcherà’ a Catania, dunque? Un altro ‘papa straniero’? Forse no. I nomi sono diversi, come evidenziato in un approfondimento su La Sicilia. E nella scelta della Ministra Paola De Micheli, che dovrà esprimere un parere (non vincolante come una volta), i partiti della maggioranza di governo presentano il loro candidato. E se qualche giorno fa pare che ci fosse una triplice corrente giallorossa, forse nelle ultime ore si sarebbe trovata un’intesa (anche se con totale) sul ‘papabile’. Francesco Di Sarcina, ingegnere, commissario straordinario dell’Autorità del Mar Ligure Orientale, è il nome su cui avrebbero puntato i Renziani. Il Movimento Cinque Stelle invece ha come asso nella manica Luca Lupi (da non confondere con il figlio dell’ex ministro Maurizio), attualmente funzionario all’Autorità portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale. Ma il favorito, su cui ci sarebbe una recente convergenza, è il siciliano Alessandro Di Graziano, già conosciuto a Catania per la sua esperienza da direttore generale alla Circumetnea e prima come vicepresidente di Amt. Il Docente associato di Infrastrutture e Sistemi di trasporto nel dipartimento di Ingegneria edile e Architettura a Catania sarebbe il candidato del Pd (il segretario Anthony Barbagallo avrebbe già portato il suo nome sui tavoli romani). E sembra che i cinquestelle siano nella strada del convincimento, nonostante la poca esperienza in ‘ambito portuale’ del candidato. Di Graziano, inoltre, vanta buoni rapporti anche con diverse anime del centro destra, dall’ex sottosegretario Giuseppe Castiglione, all’attuale assessore regionale (azzurro) ai Trasporti Marco Falcone. Un nome che quindi potrebbe unire Governo nazionale e regionale. Gli unici a restare non soddisfatti potrebbero essere i renziani. 

L’Ugl: “Personalità competente senza etichette politiche”

In questa dialettica politica sulla ricerca dell’occupante della poltrona lasciata da Annunziata però entra a gamba tesa, l’Ugl di Catania. Il sindacato chiede “responsabilità”. In particolare il segretario territoriale Giovanni Musumeci lancia un appello “alle forze politiche di Governo nazionale perché la scelta del nuovo presidente sia quanto più condivisa è possibile in ambito politico, con le forze imprenditoriali e sociali della città, con gli attori del porto stesso, evitando così un’ennesima lottizzazione penalizzante. Ci auguriamo quindi – argomenta il leader della Ugl di Catania – che in tempi rapidi sia indicata una personalità di riconosciuta esperienza, di elevata professionalità, che dimostri ampia conoscenza del territorio e che, soprattutto, arrivi in città senza alcuna etichetta politica o benedizione del politico al potere di turno”. 

Le sfide da affrontare per il porto di Catania

Le sfide, come detto, che il nuovo presidente dovrà affrontare saranno diverse. “A partire dall’impiego dei fondi per il rifacimento della mantellata del molo foraneo di Catania – elenca il sindacalista dell’Ugl – per proseguire con il riassetto dell’intera area portuale come da piano regolatore, con la definitiva eliminazione della promiscuità tra le attività di pesca, commerciali e turistiche. Proprio da queste ultime e dall’immediata realizzazione di un polo crocieristico dovrà ripartire il cuore del porto etneo, per lasciare lo spazio a sud all’interconnessione del trasporto su gomma con la Zona industriale e la Zona economica speciale del retro porto (che auspichiamo venga avviata presto)”. La politica riuscirà per una volta a mettere da parte la logica delle poltrone e guardare agli interessi di un territorio che da decenni attende di poter riappropriarsi del porto? Stiamo a vedere. 

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