CATANIA – La polizia ha incastrato la banda che terrorizzava Catania. Con il coordinamento della Procura guidata da Carmelo Zuccaro, è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catania
I nomi
Coinvolti, a vario titolo, Marco Rapisarda (cl. 1977), Ivan Stella(cl.1991), Giuseppe Nicolosi(cl. 1987), ZAPPALA’ Ivan (cl. 1992), Francesco Distefano(cl. 1982) e Paul Giorgian Calinescu (cl. 1988), ritenuti responsabili di “efferate e cruente rapine in abitazione”.
Le vittime
Le rapine riguardavano anche persone anziane, spesso sole, sorprese nottetempo, nella propria abitazione e precedute da una meticolosa attività preparatoria, con attenti sopralluoghi e pedinamento delle vittime.
Le indagini
La Squadra mobile e la Squadra antirapine dopo l’assalto nella casa di un gioielliere, avvenuto con un finto blackout elettrico, hanno iniziato a indagare.
La banda ha pedinato il gioielliere per diversi giorni, compreso quello programmato per l’attuazione della rapina, da alcuni componenti del gruppo che ne avevano studiato abitudini e orari.
Si era compreso, altresì, che il blackout era stato un escamotage, artatamente studiato, allo scopo di costringere la vittima ad aprire la porta di casa, cogliendolo di sorpresa.
I successivi approfondimenti investigativi sul conto di Ivan Stella, soggetto orbitante nel rione Cibali, hanno condotto la Squadra Mobile agli altri complici.
Individuato Marco Rapisarda, ritenuto “il soggetto di maggiore carisma criminale, condannato per associazione per delinquere di stampo mafioso in quanto ritenuto contiguo al clan Cappello – Bonaccorsi”.
Il business
La banda era specializzata in rapine nelle abitazioni di vittime che rispondevano ad un preciso target: anziane, facoltose e da sole in casa.
La strategia criminale messa in atto era quella di sorprenderle nel cuore della notte e, con metodi da arancia meccanica, costringerle ad assistere al saccheggio dell’abitazione, immobilizzate con nastro adesivo o tenute in ostaggio sotto la minaccia delle armi.
Assalto ad Aci Castello
Il 7 ottobre del 2020 in quattro hanno assaltato un ultranovantenne, lo hanno legato alle mani, alle caviglie e alla bocca con del nastro adesivo. I rapinatori gli hanno svaligiato la casa, privandolo anche di beni ai quali era profondamente legato.
Analoga azione violenta è avvenuta la notte del 12 novembre 2020 all’interno dell’abitazione di un’anziana donna, colta nel sonno da uomini armati che, dopo essere entrati dalla terrazza, sono scesi al piano inferiore, raggiungendola nella sua camera da letto.
Anche in questa occasione, la vittima è rimasta ostaggio del gruppo che l’ha minacciata di morte se non avesse consegnato tutto il denaro che custodiva in casa.
La pistola
Gli inquirenti hanno scovato, a casa di Ivan Stella, una pistola cal. 38 con matricola abrasa completa del relativo munizionamento. Nuovo colpo della Mobile alla criminalità catanese.
vigliacchi
Gettate le chiavi!!!
E poi i radicali perorano la causa di questi indegni. In America si fanno 20-30 anni. Qui, tra qualche anno fuori.
Nessuna pietà!!!