Da febbraio vaccini ai disabili e a chi se ne prende cura - Live Sicilia

Da febbraio vaccini ai disabili e a chi se ne prende cura

L'annuncio della Presidenza del Consiglio.

“Da febbraio il vaccino anti Covid sarà somministrato alle persone con disabilità, ai loro accompagnatori, ai familiari e alle altre persone che se ne prendono cura”. È la risposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della segreteria per le Politiche in favore delle persone con disabilità all’istanza del direttore UOC Malattie Infettive Covid di Mazara e Marsala Piero Colletti e alla petizione promossa dalla Società Italiana di Malattie Infettive SIMIT e dalla SIRP – Sicilia, di cui aveva dato notizia Livesicilia. Intanto, oggi si è svolta all’Assemblea Regionale Siciliana un’audizione con la VI Commissione è stata fornita una stima della situazione che attualmente coinvolge la disabilità psichica sul territorio regionale nell’ambito dell’emergenza COVID19. 

Il medico palermitano ha richiesto che le persone con disabilità psichica ed intellettiva e con disturbo del neurosviluppo possano essere inserite tra le categorie con accesso prioritario alla vaccinazione, indipendentemente dall’età. “La nostra istanza è stata inoltrata al presidente della regione e alla VI commissione per fare in modo che il servizio sanitario regionale trovi uno strumento affinché tutto questo diventi realtà”, commenta Colletti. Adesso si attendono le indicazioni operative nazionale e regionali per dare seguito a quanto annunciato. “Conosco Margherita La Rocca Ruvolo, presidente commissione Salute Ars – aggiunge Salvatore Porrovecchio, coordinatore dell’ambulatorio persone disabili al Policlinico di Palermo – sono sicuro che si farà carico di portare avanti l’istanza. C’è un’urgenza nel vaccinare le persone disabili, soprattutto i caregiver”.

Per quanto riguarda la somministrazione delle dosi, dalla presidenza del Consiglio dei Ministri fanno sapere che sta per essere siglato un accordo quadro tra Regioni e le rappresentanze sindacali dei medici di medicina generale al fine di reclutare i medici di base nella somministrazione delle dosi che potranno essere dispensate a questo punto anche a domicilio. “L’acquisizione delle dosi del vaccino Moderna potrebbero facilitare la somministrazione perché di più semplice somministrazione rispetto al vaccino Pfizer”, spiega l’infettivologo. “Ci sono i presupposti perché questo diventi realtà – aggiunge – il servizio nazionale si sta muovendo benissimo. La macchina funziona è stata già rodata sugli operatori della salute e può tranquillamente funzionare in questa seconda fase”. 

È giunto oggi in Italia il primo carico di vaccini della casa farmaceutica Moderna, adesso sarà distribuito in 4-5 Regioni individuate dal commissariato all’emergenza di Domenico Arcuri. Il lotto potrebbe essere ripartito tra le Regioni ‘virtuose’, che smaltiscono più rapidamente le dosi.


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