In arrivo altre 56 mila dosi di vaccino: "La Sicilia è pronta a correre"

In arrivo altre 56 mila dosi di vaccino, ospedali in affanno

Il sistema è ancora da perfezionare, ma i numeri della campagna crescono. Investigatori a caccia di irregolarità e furbetti

PALERMO – I nuovi vaccini arriveranno da Roma oggi. Uno stock di 56 mila dosi. La Sicilia ha utilizzato tutte quelle della prima fornitura, tenendo conto delle scorte che devono essere tenute da parte per il secondo richiamo. C’è ottimismo all’assessorato regionale alla salute sugli esiti della campagna di vaccinazione, ma i ritmi devono aumentare a fronte di milioni di persone da vaccinare.

Ospedali in affanno

Bisogna correre soprattutto alla luce dell’aumento dei contagi che crea affanno negli ospedali. I nuovi casi registrati ieri sono 1.587 su 8.698 tamponi processati: il tasso di positività è per fortuna sceso dal 19,8% al 18,2%. Il numero di ricoverati in regime ordinario fa segnare un +33 per cento, per un totale di 1.298. Stabili invece a 208 i pazienti ricoverati in terapia intensiva. A soffrire di più è la città di Palermo con il sindaco Leoluca Orlando che invoca il lockdown.

Per alcune ore in città ieri si è dovuta attendere la disponibilità di posti letto. Sulla base delle statistiche del gruppo Covistat19 dell’Università di Palermo la Sicilia ha 239 positivi su 100 mila abitanti, con picchi che superano il tetto di 250 che il nuovo dpcm del 15 gennaio potrebbe fissare come limite per essere dichiarati zona rossa.

“Pronti a correre con i vaccini”

“Noi siamo pronti a procedere ancora più spediti sulle vaccinazioni – dice Renato Costa, responsabile per l’emergenza Covid a Palermo – e speriamo che ci sia riconosciuta la premialità prevista dal governo nazionale per le regioni virtuose”. Il che significherebbe più dosi che arriverebbero in Sicilia.

In Sicilia sono stati somministrati 61.694 vaccini sui 78.685 consegnati. I vaccinati sono 31.528 donne e 30.166 donne. Poco più di 51 mila sono operatori socio sanitari (90 mila coloro che hanno effettuati la pre adesione), 8.700 fra il personale non sanitario e poco di 1.300 fra gli ospiti delle residenze sanitarie.

Oltre 60 mila vaccini dal 30 dicembre a oggi. Ci vuole molto più di un’accelerazione, in Sicilia come nel resto d’Italia, affinché la campagna di vaccinazione sia davvero di massa.

L’arrivo di nuove dosi potrebbe dare il via alla vaccinazione, ultimata quella che riguarda le residenze sanitarie assistite, degli ospiti e del personale delle case di riposo e delle comunità alloggio. Nella sola provincia di Palermo se ne contano 400.

Controlli delle forze dell’ordine

Costa spegne le polemiche su possibili favoritismi nelle vaccinazioni. Il caso è emerso dopo che in rete sono circolate foto e post che riguardano l’ospedale di Petralia Sottana. “Abbiamo controllato, non ci sono state irregolarità – spiega Costa -, invece di buttare i vaccini una volta scongelati e completata la vaccinazione del personale sanitario e di quello delle imprese esterne che lavorano in ospedale si è deciso di vaccinare persone che comunque fanno parte della fascia a cui i vaccini saranno presto destinati”.

Le dose vanno iniettate entro sei ore dallo scongelamento. Può capitare, dicono gli addetti ai lavori, che qualcuno non si presenti o che avanzino dosi a fine turno. A quel punto si allarga la platea e visto che non c’è un piano specifico per le dosi in esubero ci si affida al buon senso. Qualcuno potrebbe averne approfittato, ma si tratterebbe di casi isolati. Di sicuro il passaparola può generare il caos come è accaduto a Scicli oppure a Villa delle Ginestre, uno dei centri di vaccinazione di Palermo dove nei giorni scorsi c’è stata la ressa degli odontoiatri.

Piccole disfunzioni di un sistema appena avviato, ancora da ridare ma che, secondo Costa, “sta funzionando bene e i numeri ci confortano”.

Il caso di Villa delle Ginestre è stato ricostruito in un’informativa della Digos, intervenuta più volte per sedare gli animi, consegnata alla Procura della Repubblica di Palermo. Si cercano eventuali furbetti che potrebbero avere scavalcato il turno.

Evitare infiltrazioni della criminalità

Sulla gestione dei centri, anche e soprattutto dal punto di vista logistico, c’è la massima attenzione dei carabinieri del Nas. I militari si muovono sotto traccia. Al momento non ci sono segnali di irregolarità, ma piccole inefficienze per un meccanismo ancora da rodare. Su indicazione degli investigatori sono state migliorate le contromisure nei magazzini di stoccaggio per evitare l’azione di eventuali male intenzionati.

Non per forza deve esserci di mezzo la mafia, ma in una terra segnata dalla criminalità organizzata gli investigatori, a Palermo come a Catania, stanno cercando di prevenire eventuali infiltrazioni illecite. Al momento non ci sono segnali concreti, così come non ce ne sono sul fronte del mercato delle organizzazioni cybercriminali che si muovono nel dark web. O meglio, qualche segnale arriva ma si tratta di qualcuno che specula sulla paura della gente. Insomma, occhio alle truffe.


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