CATANIA – Scoppia la guerra degli infermieri a Catania, e la categoria punta il dito contro l’Ordine, ritenuto responsabile di presunte scorrettezze e mancanza di trasparenza nella competizione elettorale per il rinnovo del Direttivo dei revisori dei conti e le commissioni albo. Il sindacato Nursind chiede “l’annullamento delle procedure elettorali che dovranno avvenire in piena sicurezza ad oggi non garantita”, e fa appello al prefetto di Catania e al ministro della Salute. Il caso intanto sbarca all’Ars: giovedì il segretario territoriale Salvo Vaccaro sarà presente in commissione Sanità per spiegare quanto sta accadendo nella provincia etnea.
Il Nursind Catania ha già presentato un esposto contro la gestione delle procedure paventando una condotta “illiceale, scorretta e non trasparente da parte dell’attuale presidente Opi Catania, Carmelo Spica” che, per favorire la propria posizione e lista, avrebbe fatto ricorso “ad una strategia mediatica e di sotterfugi per impedire agli iscritti all’ordine di partecipare alla procedura elettorale e allo scopo di garantire a se stesso e ai suoi sodali, con l’indubbio vantaggio di non avere rivali nella competizione, anche mettendo a rischio in concreto la salute pubblica in un periodo di emergenza pandemica. Incomprensibilmente – sostiene il Nursind – l’Opi di Catania ha bypassato la modalità del voto online previsto dalla legge 3/2018 che certamente avrebbe eliminato ogni possibilità di trasmissione del contagio”.
Il sindacato chiede l’annullamento delle procedure “anche perché la sede scelta, quella dell’Opi, non è assolutamente idonea essendo di circa 30 metri quadrati, a fronte di un flusso di circa 2900 votanti negli anni precedenti con file anche di 50 metri”.
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