La ricetta di Zambuto: "Una battaglia comune con i sindaci"

La ricetta di Zambuto: “Una battaglia comune con i sindaci”

Il neo assessore a tutto campo su quote rosa, enti locali e macchina burocratica
L'INTERVISTA
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PALERMO – Marco Zambuto, classe 1973, è pronto a scendere in campo e giocare la sua partita da neo assessore. Raccolto il testimone della collega Bernardette Grasso, l’ex sindaco di Agrigento sa di dovere affrontare i numerosi nodi che riguardano i temi di competenza dell’assessorato agli Enti Locali. Una staffetta interna alla maggioranza di governo (nello specifico tra le fila azzurre) che ha fatto molto discutere nelle scorse settimane. Zambuto dribbla le polemiche e traccia la strada da imboccare. 

Assessore, rompiamo subito il ghiaccio. E’ mai possibile che nel 2021 non ci sia nemmeno una donna nella giunta regionale? Il Pd oggi ha presentato ricorso al Tar chiedendo di annullare la sua nomina. Che cosa ne pensa? 
“Penso sia solo questione di giorni e il presidente della Regione, così come ha detto, farà un innesto in giunta che garantirà la presenza delle donne”.

Parliamo della sua nomina. Qualcuno ha storto il naso per i suoi trascorsi politici nel Pd. Che cosa risponde?
“Io ringrazio il Presidente Miccichè per la fiducia che mi ha manifestato designandomi e il presidente Musumeci per la fiducia accordatami: intendo lavorare a servizio della Sicilia e dei siciliani con il massimo impegno come sto già facendo in questi giorni. Oggi ho partecipato a un incontro molto proficuo con l’Anci Sicilia e nei giorni scorsi ho interloquito con diverse sigle sindacali sul versante della Funzione Pubblica: c’è molto da fare”. 

Insomma, sta cercando di archiviare le polemiche?
“No, io penso al lavoro che c’è da fare e alle funzioni di cui mi dovrò occupare”.

Facciamo un gioco. Se fosse ancora sindaco cosa chiederebbe oggi al nuovo assessore agli Enti Locali?
“Il problema dei sindaci è spesso quello di essere soli, sia solo versante legislativo sia su quello delle risorse finanziarie che non consentono di potere garantire servizi ai cittadini. I sondaci sono l’avamposto dello Stato nel territorio: i comuni sono a diretto contatto con la società e sentono prima degli altri il termometro della condizione sociale del territorio. Nel corso degli ultimi anni, purtroppo, si è determinata a livello nazionale una legislazione sul federalismo fiscale che ha danneggiato i comuni, soprattutto quelli del Mezzogiorno. Per cui oggi i sindaci si trovano a combattere una situazione economica di per sé complicata avendo pochissimi strumenti e di fatto in condizioni di grande difficoltà. Serve una battaglia comune come ho detto oggi nell’incontro con i rappresentanti dell’Anci”.

Che impegno si sente di assumere con i sindaci siciliani?
“Quello di far diventare la Conferenza Regione Autonomie Locali il luogo della condivisone e della costruzione di un ordinamento che riesca attraverso i comuni e la Regione a garantire servizi ai cittadini”. 

C’è un enorme problema legato al personale che lavora negli enti locali si in termini anagrafici e quindi di competenze sia in termini numerici. Come pensa di intervenire?
“Si avvia una nuova stagione per la Regione siciliana in cui partiranno dei bandi di concorso che segnano un’importante inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni. A breve verranno pubblicati i bandi. E’ un segnale importante per la Sicilia e per il governo Musumeci che da un lato sta mettendo mano ai conti e dall’altro tenta di rinnovare e innovare la macchina amministrativa regionale: questa è la sfida che abbiamo davanti dentro un percorso di razionalizzazione, riorganizzazione e snellimento. Serve una riforma complessiva che punti sulla semplificazione amministrativa da fare anche attraverso un processo di digitalizzazione degli atti”. 


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