Pc e pendrive con file sul latitante scomparsi: inchiesta archiviata - Live Sicilia

Pc e pendrive con file sul latitante scomparsi: inchiesta archiviata

Erano del finanziere che lavorava con il pm che dava la caccia a Messina Denaro. Il suo legale. "Episodio singolare"

“Non è emersa alcuna ipotesi di reato” sulla scomparsa dei dispositivi con i file d’indagine sul latitante Matteo Messina Denaro denunciata da un finanziere.

La Procura di Palermo ha disposto l’archiviazione del fascicolo che conteneva la relazione di servizio di Carlo Pulici, il finanziere che per anni ha lavorato fianco a fianco con il procuratore aggiunto Maria Teresa Principato che coordinava le indagini sulle ricerche del latitante. E fu nella stanza del magistrato che, così denunciò Pulici, sparirono “un computer portatile da 10 pollici” e “due pendrive da 1 giga ciascuna”. Dentro c’era “tutta l’attività di indagine espletata dall’ufficio”. Dichiarazioni di collaboratori, informative su Messina Denaro e sulla rete dei suoi possibili fiancheggiatori.

La vicenda si colloca all’interno di un contesto più ampio che ha visto Pulici venire fuori sempre assolto da una serie di vicissitudini giudiziarie. Nel corso di una perquisizione era saltato fuori un pen drive con gli interrogatori dell’architetto e pentito Giuseppe Tuzzolino. Interrogatori in cui si parlava anche di Matteo Messina Denaro.

Carlo Pulici e i magistrati Marcello Viola e Maria Teresa Principato si erano ritrovati tutti sotto processo a Caltanissetta per presunte violazioni di segreto d’ufficio. Sono stati tutti prosciolti o assolti (Principato in appello) perché lo scambio di informazioni era stato legittimo e rientrava nella normale interlocuzione fra gli uffici giudiziari di Palermo e Trapani, dove Viola era procuratore.

Ed è nel corso di questo processo che è emersa la questione del pc e delle chiavette usb che Pulici non trovò nel suo ufficio quando, dopo essere stato allontanato dalla Procura in seguito alle indagini che lo riguardavano, fu autorizzato a recuperare il materiale di sua proprietà.

L’indagine è stata archiviata dalla Procura con la formula degli atti non costituenti notizie di reato che consente di archiviare senza passare dalla valutazione del giudice per le indagini preliminari. Il pubblico ministero Francesca Dessì, rispondendo alle richieste del legale di Pulici, l’avvocato Francesco Cardarella, ha precisato che “la relazione è stata iscritta al procedimento n. 123/2016 R.G – mod.45 di cui è stata disposta la trasmissione in archivio non essendo emersa alcuna ipotesi di reato”.

“È singolare che un episodio così rilevante sia rimasto senza notizia di reato – spiega Caldarella – così come è strano che i pm non abbiamo attivato la Procura di Caltanissetta essendo l’ufficio competente in casi come questo”.


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