Mafia a Bolognetta: "Sindaco come siamo combinati con questi morti"

“Sindaco come siamo combinati con questi morti”

I nuovi boss avevano il controllo delle gare bandite dal Comune di Bolognetta

PALERMO – Carlo Scalfani e Mario Pecoraro, i due imprenditori arrestati oggi per mafia, sarebbero solo gli ultimi in ordine di tempo ad avere fatto la voce grossa all’interno del Comune di Bolognetta. La macchina comunale era asservita al volere dei nuovi boss del paese in provincia di Palermo. Gli inquirenti parlano di “sistema imperante”.

Nell’inchiesta si parla dell’ex vice sindaco Franco Aiello e dell’attuale sindaco Gaetano Grassadonia. Sul conto di Aiello il capo mandamento di Belmonte Mezzagno, oggi pentito, Filippo Bisconti ha spiegato che “lui era a conoscenza delle gare d’appalto e dei lavori pubblici e lo comunicava alla famiglia mafiosa; poi veniva delegato dalla famiglia mafiosa per prendere i contatti con gli imprenditori”.

E ha aggiunto: “I rapporti erano intrattenuti da Francesco Aiello ma credo che ci siano altre persone dentro lo stesso Ufficio che interloquivano con Aiello e con i mafiosi del luogo. Quando ho incontrato Aiello ho capito che qualcosa doveva chiederla all’interno dell’ Ufficio tecnico”. Gli inquirenti sottolineano che Aiello è consuocero di salvatore Giangrasso, ex responsabile dell’ufficio tecnico.

Ed ancora l’inchiesta avrebbe fatto emergere “il rapporto privilegiato instaurato dai due indagati con il sindaco Grassadonia”. Nel marzo 2020 le microspie piazzate dai carabinieri della compagnia di Misilmeri hanno registrato la conversazione con Sclafani in cui Pecoraro se la prendeva con il nuovo capo ufficio tecnico subentrato a Giangrasso, il quale aveva deciso di “fare la gara” per l’assegnazione delle opere di estumulazione al cimitero: “L’architetto oggi mi ha girato i coglioni… deve fare la gara”.

Il 12 marzo 2020 veniva conferito l’incarico con un affidamento diretto all’impresa funebre Sant’Antonio, con procedura di somma urgenza, e indirettamente alla Sagin, impresa edile che si è occupata dei lavori di muratura. In entrambe le imprese i soci sono Pecoraro e Sclafani.

Poco prima Pecoraro aveva chiamato il sindaco Grassadonia: “Gaetano…sindaco… dimmi una cosa che qua mi tempestano di chiamate, con questi morti com’è finita’”. E il sindaco lo rassicurava: “Le carte sono pronte, l’ordinanza è pronta, ho tutte cose pronte”.

Altre volte Pecoraro e Sclafani avrebbero pilotato l’assegnazione dei lavori, sia al cimitero che alla scuola comunale, ad altre imprese sui cui si indaga ancora. Si parla di “indispensabile contributo, nella vicenda, di impiegati e tecnici del Comune di Bolognetta”. Un terremoto si è abbattuto sul piccolo comune in provincia di Palermo.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI