Pazienti 'sospesi', focolai nei reparti: "Ma non c'è solo il Covid" - Live Sicilia

Pazienti ‘sospesi’, focolai nei reparti: “Ma non c’è solo il Covid”

La riunione d'emergenza. Il caso di un paziente 'sospeso' tra Civico e Policlinico.

PALERMOE adesso uno dei problemi più gravi sul campo è dato, sempre di più, dai focolai Covid nei reparti ospedalieri, con tutto quello che ne consegue in rallentamento dei servizi per le opportune messe in sicurezza. Così la domanda diventa drammaticamente semplice: saranno garantite le cure per chi soffre di altre patologie? Se uno ha un infarto e deve correre in ospedale, con le criticità della pandemia che morde ovunque, troverà un’assistenza celere? In certi casi, si sa, il tempo è tutto.

Le cardiologie di Civico e Policlinico

Sono in affanno, per esempio, le cardiologie dell’ospedale Civico e del Policlinico di Palermo colpite dai contagi per via di chiusure, sanificazioni e dei monitoraggi. Stamattina c’è stata una riunione tra i responsabili dei pronto soccorso palermitani per fare il punto della situazione dell’urgenza. Ieri pomeriggio, un paziente con un serio problema cardiaco sarebbe rimasto ‘sospeso’ proprio tra Policlinico e Civico. Alla fine sarebbe stato il Civico ad accoglierlo e a curarlo. In questo caso è andata bene, per fortuna, ma un evento del genere potrebbe riproporsi, perché le persone stanno male per tanti motivi. Tra sospensioni di ricoveri e di prestazioni, come l’emodinamica, l’attenzione riservata soprattutto ai casi urgentissimi e la necessità di fronteggiare il Covid: che fine farà il paziente ‘Non Covid’, per cui sarà necessario intervenire con prontezza?

“Denunciamo il problema da mesi”

“Quello che è successo ieri e che ci risulta, ovvero l’episodio di un paziente in bilico tra un reparto e l’altro, tra il Policlinico e il Civico, sono scene di un film già visto, ma è normale, purtroppo, perché la realtà è diversa dalla propaganda che ci viene raccontata – incalza Angelo Collodoro del sindacato dei medici ospedalieri, il ‘Cimo’ -. La situazione è molto semplice: il sistema non ha creato un solo posto letto in più, se non chiudendo posti letto esistenti, per trasformarli in Covid, a scapito, quindi, di tutto il resto. Le cardiologie di Policlinico e Civico sono praticamente chiuse, ci sono focolai ovunque e positivi ovunque. Ma non c’è soltanto il Covid, ci sono altre patologie che restano e resteranno sempre di più scoperte. Ora, se abbiamo tutti questi posti letto a disposizione, come si dice, come è possibile che ci sia una sofferenza simile? Appunto, sono scene già viste che il sindacato Cimo denuncia da mesi”.

Posti letto sulla ‘carta’

Un‘osservazione sulle possibili criticità, in una diversa sede, era arrivato da un autorevole componente del Comitato Tecnico Scientifico, Antonello Giarratano: “Il ministero ha fissato, per il Covid, il trenta per cento di posti letto occupati nelle terapie intensive come unità di misura. Superata questa percentuale, la situazione è critica e c’è il rischio che il sistema non regga. Per noi, sia a livello Società Scientifiche, sia del Cts, il parametro è stato superato nella sostanza. Il posto letto di terapia intensiva deve avere struttura, tecnologia e personale altamente specializzato. Se non ci sono questi tre requisiti, non può essere considerato tale. Ecco perché le disponibilità sulla carta non sono quelle reali, se si considerano solo strutture e ventilatori. Aggiungo un altro aspetto: noi possiamo pure trovare mille ventilatori e mille anestesisti per il Covid togliendoli da tutte le sale operatorie. Ma questo vorrebbe dire sacrificare il resto e rischiare di chiudere la sanità”.

Pronto soccorso, riunione d’emergenza

Ecco perché i responsabili dei pronto soccorso palermitani, stamattina, si sono riuniti in fretta: per capire come garantire gli interventi sul territorio, cercando di fare di necessità virtù. Presto ci sarà un’altra riunione. E qualcuno l’ha detto chiaro e tondo: “Il Covid è la grande emergenza, ma si può morire anche di altro”.

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