Il report sul Covid regione per regione: cosa succede in Italia

Il report sul Covid regione per regione: “Sicilia a rischio alto”

Il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità
LA PANDEMIA
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La Sicilia è fra le quattro regioni italiane catalogate ad alto rischio dall’Istituto superiore di sanità. In base al rapporto dovrebbero scattare misure di ulteriori restrizioni in Umbria e nella provincia di Bolzano, mentre dovrebbero restare le misure da zona rossa in Sicilia.

“Sicilia e Puglia hanno un Rt puntuale maggiore di 1 anche nel limite inferiore, compatibile quindi con uno scenario di tipo 2. Le altre hanno un Rt puntuale compatibile con uno scenario tipo 1”, spiega il report.

Nell’ultimo monitoraggio c’è una buona notizia a livello nazionale sul fronte della lotta al Covid: l’Rt medio in Italia è finalmente sceso sotto 1 (0,97), dopo cinque settimane di crescita.
La cattiva notizia è che dodici regioni sono sopra la soglia critica per il numero dei ricoveri in terapia intensive.

L’ultimo monitoraggio

L’ultimo monitoraggio dell’Istituto superiore si Sanità sull’epidemia è relativa al periodo 30 dicembre 2020 – 12 gennaio 2021. Si osserva una “diminuzione del rischio di una epidemia non controllata e non gestibile nel Paese dovuta principalmente ad una diminuzione della probabilità di trasmissione di Sars Cov 2 ma in un contesto in cui l’impatto sui servizi assistenziali rimane alto nella maggior parte delle Regioni”.

Sono 12 le Regioni/province autonome che hanno un tasso di occupazione dei posi letto sopra la soglia critica del 30%. Un tasso che complessivamente a livello nazionale è sceso.

Il quadro regione per regione

Classificazione di rischio alto per Sicilia, Sardegna, Umbria e Provincia autonoma di Bolzano. Sono 11 con rischio moderato (Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Pa di Trento, Puglia, Valle d’Aosta, Puglia e Veneto) e 6 con rischio basso (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Liguria e Toscana).

La situazione resta in fase delicata e l’Istituto indica di mantenere “rigorosamente misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale” per evitare un nuovo rapido aumento dei contagi.


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