Il freddo e la paura del Covid: la vita in zona rossa dei clochard

Il freddo e la paura del Covid: la vita in zona rossa dei clochard

Sabrina Ciulla dell'associazione di volontariato Arnibas racconta l'inverno in tempo di pandemia dei senza dimora nel capoluogo

PALERMO – Anche a Palermo è arrivato il freddo e per gli oltre 150 senzatetto nella città di Palermo è sempre più difficile trascorrere le notti all’aperto, avvolti nelle coperte, soprattutto quando le temperature si abbassano ancora di più. La città, infatti, la sera si popola di parecchie persone che hanno fatto di un angolo in strada un giaciglio. La maggior parte di loro si ferma in vari punti del centro storico, alcuni nei pressi della stazione centrale, altri vicino il Foro Italico.

Ogni sera i volontari percorrono una zona specifica distribuendo pasti ma anche coperte, kit igienici e abiti. “Nonostante la zona rossa, non abbiamo limitazioni, possiamo girare h24 – spiega Sabrina Ciulla dell’associazione di volontariato Anirbas -. Ci hanno confermato che le attività di volontariato e sociali, anche notturne, possono continuare nonostante il blocco degli spostamenti”.

In questo periodo a Palermo sono 175 i posti letto offerti da sette strutture comunali o che operano in convenzione con il Comune. Di questi, 100 posti sono disponibili h24. “In tutte le strutture – precisa il Comune di Palermo – l’accesso avviene previo triage sanitario che adesso comprende anche il tampone rapido svolto presso la Fiera del Mediterraneo. Sebbene la presenza dei dormitori, gran parte dei clochard è rimasta in strada, tra loro ci sono sia italiani, sia migranti. “Molti hanno un cane al seguito e gli animali non sono ammessi nelle strutture, poi c’è la paura di perdere il giaciglio, ma temono anche di prendere il Covid”, dice Ciulla, che insieme agli altri operatori cerca di ridare la speranza a tutti coloro i quali l’avevano persa.

“Stare tutta la notte al gelo è rischioso – aggiunge – sarebbe utile aprire le chiese per mettere a disposizione dei luoghi dove ripararsi. I dormitori spesso non sono ben visti dai senza tetto”. La pandemia, poi, ha peggiorato la situazione, le persone in difficoltà sono aumentate così come le necessità. “C’è gente che sta male – prosegue – spesso usciamo insieme ai medici, per fortuna ci conoscono e si lasciano visitare. Al di là del pezzo di pane che gli possiamo dare, i nostri ultimi hanno bisogno di attenzione e cura prima di ogni cosa”.

Tamponi rapidi, vestiario, cibo, aiuti in strada e in centri diurni/notturni, ed è sempre attivo il numero 091.6733432 della Municipale per i cittadini che volessero segnalare la presenza di persone senza dimora che hanno bisogno di assistenza. È quanto previsto tra gli interventi a sostegno e inclusione delle persone senza dimora, in questo periodo segnato dalla pandemia da Covid-19, grazie alla stipula, nello scorso mese di dicembre, dell’accordo fra Città di Palermo, Città metropolitana e ASP. L’accordo rientra nella collaborazione fra Città Metropolitana e Comune di Palermo. “Come ogni volta che si verifica un peggioramento delle condizioni climatiche, sono stati potenziati, con la collaborazione di diversi enti del privato sociale, il servizio di distribuzione pasti e coperte, tramite le Unità di strada della Croce Rossa e delle associazioni accreditate, la capacità di accoglienza di cittadini senza dimora, attraverso l’ampliamento dei posti disponibili nei centri, e la consegna su tutto il territorio della provincia di kit per le necessità primarie”, spiega il Comune di Palermo. Nelle prossime settimane sono 45.000 i pasti che si prevede di distribuire, mentre le unità di strada hanno una dotazione di 20.000 kit per l’igiene personale.


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