"La mia fidanzata è morta", così ha fatto trovare la 17enne in un burrone - Live Sicilia

“La mia fidanzata è morta”, così ha fatto trovare la 17enne in un burrone

La zona del ritrovamento del corpo
Caccamo, a condurre i carabinieri sul posto, un 19enne. Il corpo sarebbe parzialmente bruciato
NEL PALERMITANO
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4 min di lettura

CACCAMO (PALERMO) – Si è presentato in caserma poco dopo le 9,30 di oggi, insieme al suo avvocato e al padre, dicendo che la sua fidanzata era morta e che il suo corpo si trovava in un dirupo della zona di Caccamo. E’ iniziato così il sopralluogo dei militari, condotti da Pietro Morreale, 19 anni, in un luogo impervio di Monte San Calogero, a Caccamo, nel Palermitano.

La macabra scoperta in una zona impervia

Precisamente in contrada Monte Rotondo, la macabra scoperta: Roberta Siragusa, 17 anni, giaceva con il volto riverso per terra, bruciato, e ormai senza vita. Immediato l’allarme al 118 e ai vigili del fuoco che per diverse ore sono stati impegnati con le operazioni di recupero del cadavere della ragazza, trovato in un’area particolarmente difficile da raggiungere. Pochi minuti dopo è giunto sul posto anche il padre della giovane, diperato alla vista del corpo senza vita.

Roberta Siragusa

Il fidanzato portato in caserma

Il fidanzato è stato portato in caserma dai carabinieri di Termini Imerese, che in base alle sue dichiarazioni e ai rilievi effettuati dovranno far luce sulla vicenda. Sul luogo della tragedia anche gli uomini della Scientifica, il medico legale e il pm di turno della procura di Termini Imerese e della procura dei Minori di Palermo, visto che i genitori avevano denunciato la scomparsa di Roberta. “Sono stato a casa della ragazza trovata nel burrone. Ho incontrato i genitori. Per Caccamo è un giorno tristissimo. Questa notizia ha sconvolto tutti. Conosco entrambe le famiglie. Sono tutte e due dedite al lavoro e i genitori hanno sacrificato tutta la loro vita per far crescere in modo onesto e leale i loro figli”. Lo afferma il sindaco di Caccamo Nicasio Di Cola che proclamerà il lutto cittadino dopo la morte di Roberta Siragusa.

Il sindaco: “Roberta non sarà dimenticata”

“So che i due fino a ieri sera erano insieme e si trovavano con altri amici – aggiunge il sindaco – Poi non si capisce come si possa essere scatenata questa inspiegabile e assurda tragedia. Roberta non sarà dimenticata a Caccamo e il 24 gennaio resterà una data tristissima per il nostro comune. Qui è tanto affrontato il tema della violenza della donne e il femminicidio tanto che a Caccamo è nata un’associazione che si occupa della prevenzione sulla violenza di genere. Una panchina rossa è stata installata davanti alla villa comunale come simbolo contro il sangue versato. Qui a Caccamo siamo tutti sconvolti”.

“Hanno trascorso la serata insieme”

Nonostante la zona rossa in Sicilia, secondo indiscrezioni raccolte in paese i due fidanzati Pietro Morreale 19 anni e Roberta Siragusa 17 anni, trovata morta stamane in un burrone, sarebbero stati insieme ad alcuni amici in una villetta nella zona Monte Rotondo a Monte San Calogero a Caccamo. Lo ha detto anche il sindaco Nicasio Di Cola. Nella villetta Pietro e Roberta, avrebbero trascorso la serata. Poi secondo alcune indiscrezioni i due avrebbero litigato per gelosia. Una scenata del 19enne nei confronti della ragazza. Su questi passaggi stanno ancora indagando i carabinieri per cercare riscontri. La 17enne ieri sera non era tornata a casa e i genitori avevano presentato denuncia ai carabinieri e la procura per i minorenni era stata allertata. Il mistero sulla sparizione della ragazza si è concluso questa mattina quando Morreale si è presentato ai carabinieri. Ha portato i militari nella zona dove aveva lasciato il corpo della giovane. Morreale deve essere ancora sentito dal pm di Termini Imerese. Il padre di Pietro si è presentato in caserma con un avvocato.

Disposta l’autopsia

Dopo il ritrovamento e le lunghe e complesse operazioni di recupero, il corpo della 17enne è stato trasferito al Policlinico di Palermo. L’autopsia disposta dal pm sarà effettuata presso l’Istituto di medicina legale del nosocomio palermitano, presumibilmente tra martedì e mercoledì. L’esame potrebbe fornire importanti elementi per ricostruire le fasi del decesso della ragazza.

L’interrogatorio

L’interrogatorio del pm della Procura di Termini Imerese, Giacomo Barbara a Pietro Morreale è invece ocminciato nel tardo pomeriggio. Le dichiarazioni del 19enne che stamane si è presentato spontaneamente dai carabinieri accompagnato da un avvocato, potranno chiarire la dinamica della morte della ragazza. Nel frattempo gli investigatori hanno però ascoltato anche alcuni testimoni, in particolare coloro che ieri sera avevano trascorso la serata con la coppia in una villetta della zona: avrebbero parlato di un litigio tra Pietro e Roberta, che si sarebbero allontanati dall’abitazione intorno alla mezzanotte.

Telecamere al setaccio

I carabinieri stanno anche visionando le immagini delle telecamere di sorveglianza del paese per accertare se Morreale sia andato a rifornirsi di benzina presso un distributore di carburante durante la notte, visto che il cadavere della fidanzata è stato trovato parzialmente carbonizzato. Il giovane, secondo l’ipotesi che gli inquirenti stanno cercando di verificare anche attraverso l’interrogatorio, potrebbe avere tentato di dare fuoco al corpo per tentare di cancellare ogni traccia. Poi, avrebbe fatto scivolare il cadavere lungo il dirupo, ma le indagini sono soltanto alle prime battute.


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