Sant'Agata, si spacca il Comitato dei Festeggiamenti: dimissioni e tensioni - Live Sicilia

Sant’Agata, si spacca il Comitato dei Festeggiamenti: dimissioni e tensioni

Ecco il retroscena dello strappo.

CATANIA. Si sono dimessi in tre dal comitato dei festeggiamenti agatini. L’esatta metà dei componenti, cioè. Si tratterebbe dell’intera delegazione indicata dai vertici della Arcidiocesi per sedere al tavolo di lavoro paritetico occupato per l’altra metà dai componenti individuati dall’Amministrazione comunale. I tre sarebbero nello specifico: il vicepresidente Giovanni Russo, l’avvocato Carme lo Peluso e la notaia Maria Grazia Tomasello. La notizia era stata anticipata già gli scorsi giorni dalla giornalista Rossella Iannello de La Sicilia. Ma ci sarebbe dell’altro.

Il restoscena

Agli osservatori non era sfuggito come, durante la presentazione del programma religioso dei festeggiamenti, di una festa che quest’anno sarà in una modalità inedita e distanziata causa Covid, nessun membro del Comitato era seduto al tavolo principale accanto al sindaco Salvo Pogliese, all’arcivescovo, monsignor Salvatore Gristina, e al parroco della Cattedrale monsignor Barbaro Scionti. Nella Sala dei Vescovi c’era soltanto il presidente Riccardo Tomasello. Ma tra il pubblico. 

Un segnale che a tutta prima sembrava ribadire plasticamente come, causa forza maggiore, il ruolo del Comitato fosse stato messo tra parentesi. Esautorato. (Almeno fino a fine emergenza). Le cose però stavano e stanno soltanto parzialmente così. Quel giorno la crisi in seno al Comitato era già stata consumata. Ma i diretti interessati erano stati preventivamente chiamati al massimo riserbo, anche per non macchiare una ricorrenza, quella agatina, dall’alto valore morale e religioso.

Il pomo della discordia

A quanto risulta, però, di mezzo non ci sarebbe alcuna protesta per la mancata organizzazione della Festa. La questione risiederebbe in altro. Fonti assai riservate riferiscono che al centro della lacerazione ci starebbe un “eccesso di iniziativa” e “mancanza di collegialità decisionale” che una metà del Comitato, evidentemente quella dimissionaria, imputerebbe al presidente Tomasello. Lo stesso presidente che lo scorso anno aveva però riscosso un sostanziale assenso sul campo dal mondo dei devoti e guidato l’edizione 2020 della Festa senza le drammatiche sequenze dell’anno prima, quando il Feretro non salì la via Sangiuliano tra le contestazioni dei segmenti meno pacifici del popolo agatino. 

Il dossier della crisi sarebbe da settimane nelle mani del sindaco e di monsignor Gristina. Che avrebbero lavorato, fino all’ultimo, a una difficile mediazione per ricomporre il tutto. Il mandato del Comitato scadrà naturalmente il prossimo settembre (per poi ottenere l’eventuale secondo e ultimo mandato), l’intenzione intanto è di non procedere a nessuno nuovo subentro. Per due motivi. Uno è pratico: perché è probabile che anche la festa agostana sarà in versione ridotta. Il secondo è istituzionale: congelare le dimissioni e tentare il reintegro, quanto prima, dei tre al loro posto. 

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