Zone blu, tegola per il Comune: Amat non deve pagare le tasse - Live Sicilia

Zone blu, tegola per il Comune: Amat non deve pagare le tasse

La decisione della commissione tributaria sulla Tosap 2010

PALERMO – L’Amat vince in tribunale e adesso per il Comune di Palermo sono guai seri. La commissione tributaria siciliana ha infatti accolto l’appello della società partecipata contro una sentenza del 2018, sancendo che l’azienda non deve versare nulla a Palazzo delle Aquile per la Tosap del 2010, ossia la tassa sull’occupazione del suolo pubblico relativa alle strisce blu. Una vicenda annosa che si trascina da anni e che ha creato un enorme contenzioso fra Amat e il suo socio unico, con sentenze che di volta in volta si smentiscono le une con le altre senza che le parti riescano a raggiungere un qualunque accordo.

Stavolta a vincere è stata Amat che, secondo il presidente Carmelo Carrara e i giudici Stanislao Saeli e Fabio Di Pisa, nulla deve versare essendo “ente strumentale e ‘longa manus’ del Comune che dispone della società”, scrive la commissione. Amat, in poche parole, “pur non avendo una sorta di immedesimazione organica nel Comune”, agisce comunque come ente strumentale “nell’interesse della collettività e senza scopo di lucro”. “In buona sostanza – scrivono i giudici – l’azienda per effetto della convenzione esercita una potestà riservata unicamente al comune di Palermo il quale, proprio perché interessato a non depauperare il capitale sociale, dovrebbe resistere alla sua stessa pretesa impositiva”. Secondo i giudici, in poche parole, se il Comune chiedesse ad Amat di pagare le tasse non farebbe altro che “pagare se stesso”, dando luogo a una “inutile partita di giro” visto che poi dovrebbe andare a coprire il buco nei conti della sua partecipata che svolge comunque “un servizio pubblico”.

Ma vi è di più: secondo la sentenza, che si rifà a sentenze di Cassazione, è difficile dimostrare che le zone a pagamento siano effettivamente occupate e quindi sottratte all’uso pubblico. “Amat svolge unicamente il servizio di gestore – si legge ancora – non sottraendo le aree alla pubblica fruizione. E’ impensabile che la partecipata debba pagare la Tosap al Comune senza neanche procedere all’occupazione del suolo”. Da qui la decisione di accogliere il ricorso di Amat, dando torto al Comune.

La sentenza, è bene dirlo, si riferisce al solo 2010 e la contesa riguarda invece molti più anni per un ammontare che vale decine di milioni di euro: il punto è che il pronunciamento potrebbe avere ripercussioni anche sul resto del contenzioso, creando un enorme problema di bilancio a Palazzo delle Aquile. “La vicenda va risolta sedendosi ad un tavolo e trovando una soluzione che metta in sicurezza il bilancio del comune e rilanci le prospettive future dell’azienda – dice il capogruppo di Forza Italia Giulio Tantillo – Appare del tutto paradossale che un servizio come gli stalli per le strisce blu produca ricavi per circa tre milioni, ma chi lo gestisce deve pagare un tributo come la Tosap di gran lunga superiore. Amat è una azienda che gestisce un servizio molto importante per la città come quello dei trasporti e deve assicurare ai cittadini un livello qualitativo in linea con gli standard delle grandi città europee. Proporremo una seduta di consiglio con i vertici dell’amministrazione per chiarire l’intera vicenda che da troppo tempo non trova soluzioni”.

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