Covid, allerta dell'infettivologo: “Non abusare di cortisone” - Live Sicilia

Covid, allerta dell’infettivologo: “Non abusare di cortisone”

Quali sono i rischi di una terapia casalinga anticovid? Ne abbiamo parlato con l'infettivologo Carmelo Iacobello.

CATANIA – “Bisogna stare attenti alle fasi iniziali del contagio ed evitare il cortisone se non è necessario, può avere conseguenze pericolose”. L’allerta arriva da Carmelo Iacobello che guida i reparti covid dell’ospedale Cannizzaro di Catania. Iacobello è uno dei più importanti infettivologi d’Italia e fa parte, insieme a Matteo Bassetti, del team dei 12 esperti che studiano, per conto dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari, l’appropriatezza dei ricoveri.

“No all’abuso di cortisone”

“Molto spesso – racconta Iacobello a LiveSicilia – vengo a conoscenza di contagiati dal covid che iniziano dosi massicce di cortisone al primo tampone positivo, anche quando stanno bene, è molto pericoloso”.

L’infettivologo scende nei particolari: “Nelle prime fasi, quando non c’è una componente infiammatoria importante, ma solo la replicazione del virus, legata alla capacità che ha l’organismo di sviluppare una risposta immunitaria, il cortisone, che è anche immunosoppressore, rischia di favorire il virus nelle sue capacità replicative. Una cosa che, nello sviluppo del virus, può diventare pericolosa”.

Questione controversa

Durante il primo lockdown sono state diffuse notizie fuorvianti sui Fans e sull’ibuprofene. Sul caso è intervenuta l’Agenzia nazionale del farmaco, che sottolinea: “All’inizio del trattamento della febbre o del dolore in corso di malattia da COVID-19 i pazienti e gli operatori sanitari devono considerare tutte le opzioni di trattamento disponibili, incluso il paracetamolo e i FANS”.

“Ogni medicinale – continua l’Aifa – ha i suoi benefici e i suoi rischi, come descritto nelle informazioni del prodotto”. Bisogna prendere in considerazione anche le linee guida europee, “molte delle quali raccomandano il paracetamolo come opzione di primo trattamento nella febbre e nel dolore”.

“Sì agli antinfiammatori”

Nella fase iniziale del contagio, quando il virus non si è replicato, “gli antinfiammatori possono essere assunti, ma non il cortisone”. Il limite da tenere d’occhio è quello della “saturazione a 92”, che chiunque può controllare grazie a un saturimetro. Per rispondere alle fasi iniziali dell’infiammazione, vanno benissimo, quindi, oki o brufen, ma anche l’aspirina. In ogni caso, a stabilire la terapia, deve essere il medico curante.

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