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La Sicilia torna arancione: ecco l’ordinanza del ministro

Novità per la Regione. La decisione per tutta Italia. Ecco nel dettaglio.
CAMBIO DI COLORE
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Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà in serata nuove ordinanze che andranno in vigore a partire da lunedì 1 febbraio. In area arancione le Regioni Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano. Tutte le altre Regioni e Province Autonome in area gialla. È quanto si apprende da fonti del Ministero della Salute.

Tutte le regioni

Una boccata d’ossigeno per l’Italia, che tornerà in gran parte gialla da lunedì – a un anno dai primi casi importati di Covid-19 -, a partire da Lombardia e Lazio, con il livello minimo di restrizioni previste. Diventeranno arancioni la Sicilia e la Provincia autonoma di Bolzano, mentre Puglia, Sardegna e Umbria lo resteranno. Tutte le altre regioni e la Provincia autonoma di Trento saranno gialle e potranno innanzitutto riaprire bar e ristoranti a pranzo. Sparirà insomma il rosso dalla mappa del Paese, ci si potrà muovere all’interno delle regioni gialle, ma resterà in vigore il divieto di spostamento anche tra queste fino al 15 febbraio.

“La massima attenzione”

“Numerose regioni torneranno in zona gialla – commenta Speranza -. Questa è una buona notizia, ma è fondamentale mantenere la massima attenzione. La sfida al virus è ancora molto complessa”. “Le regioni oggi in arancione passeranno in zona gialla a seguito della scadenza dell’ordinanza vigente prevista per il 31 gennaio”, domenica, spiegano fonti del ministero della Salute. In sostanza Speranza avrebbe chiesto una interpretazione diversa delle norme rispetto a quella adottata finora, secondo quanto ricostruito. Per passare da una zona più rigida a una più soft dovevano trascorrere due settimane con dati compatibili con la fascia inferiore, ma si iniziava a calcolare dalla prima settimana in cui i dati erano migliorati. Di fatto dunque erano necessarie tre settimane di numeri da ‘gialla’ per abbandonare l’arancione. Ora invece bastano 14 giorni e due monitoraggi. Il Comitato tecnico scientifico, secondo quanto si apprende, ha preso atto del miglioramento complessivo della situazione epidemiologica, che riguarda sia l’incidenza sia l’Rt, con l’eccezione dell’incidenza in Alto Adige e dell’Rt in Molise. “Per il resto si rimanda alle valutazioni già previste dalla norma”, afferma una fonte del Cts. Insomma sembrano aver avuto effetto le pressioni dei governatori per rendere più semplici i passaggi da una fascia all’altra. In base al monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità (Iss) le regioni avevano praticamente tutte parametri da giallo, tranne l’Umbria. Si evita così un nuovo scontro tra i presidenti di Regione e il governo, peraltro dimissionario.

I commenti

Per il governatore della Lombardia Attilio Fontana il passaggio in giallo “credo sia un doveroso e giusto riconoscimento ai tanti sacrifici che i cittadini hanno compiuto in questi mesi e in queste settimane”, Per il leader del suo partito, la Lega, Matteo Salvini, “dopo i ricorsi e le denunce fatte dalla Regione, la Lombardia torna in zona gialla”. E’ il contenzioso con l’Iss che, ha elencato gli errori della Regione. “Premiati gli sforzi e i sacrifici di queste settimane da parte di cittadini, attività economiche, comunità locali”, scrive il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, ma “attenzione continuiamo a dimostrare responsabilità”. “Le zone non sono un gioco a premi dove si vince o si perde – afferma il veneto Luca Zaia -. Siamo ancora nel pieno della pandemia, ed è fuori luogo pensare che sia finita”. Stessa linea di Nicola Zingaretti nel Lazio giallo: “Una buona notizia che darà respiro all’economia. Ora però manteniamo alto il livello di attenzione”. “Sono contento che la Puglia rimanga arancione, che secondo me è il posizionamento più giusto – aveva detto invece già prima della decisione di Speranza il governatore della Puglia Michele Emiliano – ho sempre sostenuto che dovrebbe essere il posizionamento di tutta l’Italia”.

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