Depistaggio via D'Amelio, poliziotto imputato in lacrime al processo - Live Sicilia

Depistaggio via D’Amelio, poliziotto imputato in lacrime al processo

Fabrizio Mattei è stato sentito oggi dal Tribunale di Caltanissetta: "Rifarei tutto"
STRAGE BORSELLINO
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CALTANISSETTA – “Tutti i giorni mi sveglio ripensando a quel periodo e mi chiedo se avrei potuto fare altro per evitarlo e penso sempre che avrei rifatto la stessa cosa”. Scoppia in un pianto a dirotto Fabrizio Mattei, poliziotto sotto processo per il depistaggio delle indagini sulla strage di Via d’Amelio, sentito oggi dal tribunale di Caltanissetta. Secondo l’accusa, insieme a due colleghi, avrebbe costretto il falso pentito Vincenzo Scarantino a mentire e accusare dell’attentato persone innocenti, inquinando così l’inchiesta. “Dopo la prima volta che ho letto a Scarantino il verbale che aveva reso durante le prime indagini non mi sono più sottratto a questo ‘compito’ perché questa persona non aveva nessuno a cui rivolgersi. Aveva solo noi. Lui dei suoi problemi di vita quotidiana discuteva con noi. C’è stato pure un po’ di tornaconto nostro, devo ammetterlo, perché entrare in contrasto con lui significava trascorrere 15 giorni d’inferno”. Il riferimento è al fatto, sostenuto dall’accusa, che a Scarantino, che doveva rendere testimonianza, venivano fatte rileggere le dichiarazioni rese in precedenza. Circostanza che, secondo i pm, dimostrerebbe che il falso pentito veniva imbeccato, fatto “studiare”, insomma, perché non cadesse in contraddizione e confermasse le cose già dichiarate. La prossima udienza è fissata per il 12 febbraio nell’aula bunker di Caltanissetta. (ANSA).


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