Molti casi in meno al pronto soccorso: cosa succede a Palermo

Molti casi in meno al pronto soccorso: cosa succede a Palermo

Ma l'allarme non è cessato. Pesa l'incognita delle varianti.

PALERMOIl numero è quasi strabiliante. Stamattina, intorno alle undici e un quarto, al pronto soccorso Covid dell’ospedale ‘Cervello’ di Palermo c’erano sette pazienti, per un indice di sovraffollamento del trentacinque per cento. Si tratta, appunto, di dati in fortissimo ribasso su una media di trenta presenze in contemporanea, nelle settimane scorse, e ancora prima con punte di quaranta. E non è un fatto isolato perché sono percentuali che durano da qualche giorno. Sono diminuiti i malati di Coronavirus, ecco l’elemento centrale, almeno quelli che necessitano di una ospedalizzazione perché sono medi o gravi. Il pronto soccorso del ‘Cervello’, che accoglie soltanto pazienti affetti dal Coronavirus, è un punto di osservazione fondamentale, anche perché consente di cogliere il fenomeno in presa diretta, prima che sia cristallizzato nelle statistiche. Sarà interessante seguire i numeri e vedere che succede.

Anche i numeri regionali confermano

La tendenza è confermata anche dai grandi numeri della pandemia in tutta l’Isola.  Ieri sono risultati 886 nuovi positivi al Covid in Sicilia, su 24.130 tamponi processati, con una incidenza del 3,6%. Siamo scesi al sesto posto per nuovi contagi, dopo Lombardia, Campania, Lazio, Emilia Romagna e Puglia. Le vittime sono state 34 nelle ultime 24 ore, per un totale di 3.579. La distribuzione nelle province ha visto Catania con 186 casi, Palermo 345, Messina 123, Trapani 70, Siracusa 33, Ragusa 13, Caltanissetta 63, Agrigento 40, Enna 13. I positivi a Palermo, quelli che almeno si ‘scoprono’, sono ancora tanti. I decessi sono tantissimi. Ma le notizie dalla trincea raccontano una piccola tregua.

I vantaggi delle restrizioni

Perché sta succedendo? I medici e gli operatori sanitari che lavorano in ospedale concordano: è verosimile che le restrizioni in Sicilia – prima la zona rossa, poi la zona arancione – abbiano contenuto la fiammata del virus, specialmente dopo Natale, quando troppi comportamenti irresponsabili avevano provocato il rialzo dei contagi.

La campagna vaccinale

In questo scenario è cruciale velocizzare la campagna di vaccinazione, dosi permettendo. La Sicilia ha fin qui distribuito 188.546 vaccini, raggiungendo già un buon numero di immunizzazioni. Le nuove vaccinazioni riprenderanno il 9 febbraio. Ecco il link per registrarsi. Per la vaccinazione di massa, il commissario per l’emergenza Covid a Palermo e provincia, il dottore Renato Costa, ha ‘candidato’ la Fiera del Mediterraneo come centro per somministrare quattromila dosi al giorno.

La minaccia delle varianti

L’allarme arriva da lontano, ma ci riguarda da vicino. L’epidemiologo americano Michael Osterholm, direttore del dipartimento di Malattie infettive dell’università del Minnesota e consigliere del presidente Biden per la lotta alla pandemia, ha paragonato i rischi della variante inglese del virus SarsCoV2 a “un uragano di categoria 5” in arrivo, in grado di causare “una marea in salita di nuovi casi”. Fate presto (con i vaccini): un’espressione in voga che oggi assume un significato ancora più drammatico.


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