BIANCAVILLA (CT) – Una fuga apparentemente senza motivo, una fuga dal reparto Covid dell’ospedale di Biancavilla. Poi il viaggio in treno fino alla sua città, Maletto, il suo ritrovamento e quel racconto agghiacciante fatto ai sanitari: “Ho visto il mio nome su una lista, mi volevano uccidere”. Purtoppo si tratterebbe di allucinazioni provocate dal coronavirus, che potrebbe aver aggredito il cervello.
Il ricovero
Ricoverato per il coronavirus, 64 anni, una persona normale e senza patologie pregresse. Lavora in un liceo catanese, alcuni giorni fa è stato ricoverato perché positivo, con sintomi, al Covid. I sanitari lo hanno tenuto sotto osservazione, praticando la terapia anticovid.
Poi, all’improvviso, è fuggito.
La fuga
Ha raggiunto a piedi la littorina, ferrovia che collega i centri etnei. È arrivato fino alla sua città, Maletto, positivo al covid, alternando momenti di calma a stati confusionali.
Poi il suo ritrovamento e quelle parole che avrebbe detto a chi lo ha soccorso: “Il mio nome era su una lista, segnato in rosso, mi dovevano uccidere e sono fuggito”.
In quarantena tutti i contatti
Il treno sul quale ha viaggiato il 64enne, è stato sanificato, chi è stato in contatto con lui è in quarantena.
“Sicuramente è successa qualcosa nella mente del nostro concittadino – ha detto il sindaco di Maletto Pippo De Luca – purtroppo sappiamo che il virus colpisce anche il cervello. Sono state informate tutte le autorità sanitarie”. “Non poteva respirare né parlare bene”, ha concluso il sindaco De Luca.
Purtroppo, pare che il virus possa avere colpito alcune parti del cervello, fanno sapere a LiveSicilia.
L’anziano, se così può definirsi un 64enne, ha subito gravi danni dalla fuga, le sue condizioni sono peggiorate.
Adesso si trova intubato nell’ospedale di Biancavilla.
