Gli autotrasportatori siciliani hanno proclamato lo stato d’agitazione.
“Motivo del malessere delle società di trasporto siciliane è l’oggettiva difficoltà nell’esercizio delle attività di autotrasporto su gomma, collegate alla convergenza di molteplici cause concorrenti- tra esse la stringente normativa del Regolamento europeo 561/2016, le condizioni imposte dalla committenza per la consegna della merce ed il mancato rispetto dei tempi di carico e scarico, la crescente carenza di autisti determinata dalla decurtazione del punteggio accessoria alla sanzione dicui all’art. 174 C.D.S., l’inadeguatezza del sistema infrastrutturale del Paese”. Così una nota dell’Aias.
Il tavolo tecnico
“Nell’ambito di un tavolo tecnico tenutosi alla presenza dell’Assessore alle Infrastrutture e Trasporti, Marco Falcone, – si legge – gli autotrasportatori hanno enucleato le loro richieste in relazione all’adozione delle deroghe di cui all’art. 12 R.E. n.561/06 con riguardo ai tempi di guida normativamente previsti, al riconoscimento della corresponsabilità sanzionatoria della committenza con riferimento al rispetto delle tempistiche di carico e scarico delle merci, alla necessità di eliminare la previsione della sanzione accessoria della decurtazione del punteggio dalla Carta di Qualificazione del Conducente degli autisti”
“Inoltre aspettiamo una proroga al 1 Marzo, riguardante gli aumenti dei noli marittimi proclamati dalla compagnia Grimaldi”, si legge. “Le tematiche in argomento son state portate a conoscenza delle Prefetture Territoriali, che hanno mostrato disponibilità a valutare la problematica.
L’Assessore Marco Falcone, mostrando apprezzabile interesse, ha garantito il proprio sostegno agli autotrasportatori, garantendo di farsi portavoce delle loro istanze presso gli organi di governo”, scrivono.
“Gli autotrasportatori hanno registrato il sostegno loro manifestato, preannunciando che trascorsi quindici giorni da oggi, senza che intervengano concrete iniziative a loro sostegno, valuteranno l’attuazione del blocco dei trasporti”, concludono.
