Covid, il rischio delle varianti scoperte in Sicilia: come affrontarle

Covid, la Sicilia e il rischio varianti: “Ecco come affrontarle”

Le varianti sono in Sicilia. Dobbiamo preoccuparci? Cosa fare? Ecco le risposte.
LA PANDEMIA NELL'ISOLA
di
2 min di lettura

PALERMO- La variante sudafricana a Palermo? Al momento, è solo un sospetto che dovrà essere verificato con nuovi esami di laboratorio. Come LiveSicilia.it ha anticipato ieri: c’è una variante inglese e ci sono accertamenti sulla collega sudafricana in Sicilia.

Il sospetto della variante sudafricana

Come abbiamo scritto ieri mattina: un uomo tornato dall’Africa la settimana scorsa è risultato positivo al Covid ed è stato ricoverato all’ospedale di Partinico. Sono scattati subito i meccanismi di sicurezza. Il contagiato è stato isolato e sono stati rintracciati i suoi contatti. “La situazione è sotto osservazione e sotto controllo – ha spiegato il dottore Renato Costa commissario per l’emergenza Covid a Palermo e provincia- la professoressa Francesca Di Gaudio che coordina il lavoro è all’opera con il suo team per scoprire l’eventuale presenza della variante sudafricana. Escludiamo quella inglese”. Le condizioni di salute del ricoverato non destano, al momento, allarme.

La variante inglese

Ma un mese fa, a Palermo, è stata sequenziata la variante inglese. Parla sempre il commissario Costa: “La variante inglese l’abbiamo scoperta in un caso, un mese fa, a Palermo. L’abbiamo sequenziata e inviata all’Iss”.

Le parole del presidente Musumeci

Sul punto è tornato, sempre ieri, il presidente Musumeci che ha spiegato di “non condividere l’allarme per i quattro casi siciliani. Monitoriamo la situazione, ma nessun allarmismo”. Dunque, apprendiamo che i casi di cui siamo conoscenza sono quattro. E non due.

“Cerchiamo di vaccinare tutti”

“C’è una sola cosa da fare: cercare di vaccinare tutti al più presto – dice il professore Antonio Cascio, direttore dell’unità di Malattie infettive del Policlinico di Palermo -. Tanto meno circola il virus, tanto è meno facile che spuntino varianti. Con i vaccini disponibili si offrirebbe comunque una protezione, magari con un’infezione più lieve. La corsa al vaccino deve continuare con forza e dobbiamo mantenere le distanze, indossare le mascherine: meglio le FFP2. Sono misure valide sempre che si rendono ancora più urgenti”.

I rischi delle varianti

D’accordo, niente allarmismi, tuttavia la presenza delle varianti è un elemento da sottolineare alla luce dei rischi potenziali. Ed è pur vero che una variante non rispetta né confini, né dogane: quindi, se circola, circola. E basta. “Spero che la vaccinazione di massa a settembre sia completa per il settanta per cento – dice il professore Cascio -. Sarebbe opportuno somministrare una prima dose a tutti a scapito della seconda nei tempi stabiliti? Teoricamente è fattibile, ma non molto scientifico: io rispetterei il calendario. In futuro, forse, dovremo stabilire una vaccinazione polivalente che contenga le varianti note e magari ripeterla ogni anno. Si vedrà”. L’ultimo bollettino intanto riporta questi dati: 744 nuovi positivi al Coronavirus, 1.337 le persone attualmente ricoverate e 1.331 le persone finora guarite. I morti nelle ultime 24 ore sono stati 24. “Nostri conterranei”, ha ricordato il presidente Musumeci in conferenza stampa.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI