PALERMO – Lo spettro di una nuova emergenza rifiuti per l’astensione dallo straordinario del personale della Rap si ripercuote in molte zone di Palermo dove la raccolta dei rifiuti non viene effettuata da parecchi giorni. In alcune zone della città è iniziato un lento recupero dei rifiuti accatastati ma in tante, come nella zona di Mezzomonreale e all’Albergheria solo per citarne un paio, deve ancora iniziare. Mentre per i cumuli a terra la società rifiuti fa sapere che è stato predisposto un intervento successivo.
Disagi da Baida a Corso Calatafimi e Bonagia
I cassonetti sono rimasti pieni a Baida, Cruillas, Corso Calatafimi, Bonagia, Albergheria, Villaggio Santa Rosalia e via Ernesto Basile. Un effetto dello stato di agitazione dei lavoratori Rap che inevitabilmente si ripercuote sulla città e sui palermitani. A distanza di qualche mese dall’ultima volta che Palermo si è trasformata in una discarica a cielo aperto, si ritorna ad assistere a rifiuti che fuoriescono dai contenitori e in alcuni quartieri la spazzatura si trova anche sui marciapiedi. Ma questa volta il problema non è legato al riempimento delle vasche di Bellolampo. Da due settimane gli operatori della Rap non accettano di lavorare in orario straordinario.
“Nessun blocco, sono effetti della protesta”
“Non c’è nessun blocco e neanche un rallentamento -precisano i sindacati Fp Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti, Fiadel e Filas –: la motivazione è che non svolgiamo straordinario ma solo il servizio in ordinario, questo sta mettendo in luce i problemi aziendali. Ci siamo limitati a mettere in campo uno stato di agitazione”. Per quanto riguarda la raccolta domenicale spiegano che è stato “rispettato quanto previsto dal contratto di servizio, quindi il 30% dell’attività ma non è straordinario. Domenica sono usciti trenta mezzi per svolgere la raccolta dei rifiuti”, spiegano i sindacati”.
Lo stato di agitazione dei sindacati
Uno stato di agitazione che Fp Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti, Fiadel e Filas avevano annunciato settimane fa. Con una nota inviata alla Rap, al Comune, sindaco e assessori e al Prefetto di Palermo, avevano manifestato diverse criticità, tra questi il rifiuto della fattura dei 21 milioni “presentata per il pagamento degli extra costi sostenuti nel 2020, precisando che il mancato pagamento della fattura è dipeso dalla non approvazione del Pef Tari 2020 da parte del consiglio comunale, che avrebbe dovuto approvarlo entro il 31 dicembre 2020 e che ancora non è stato approvato”.
Norata: “In settimana vertice con i sindacati”
“Da due settimane seguo personalmente la vicenda – dice il presidente della Rap, Giuseppe Norata – per arrivare ad avere garanzie con atti formalizzati che possono dipanare circa la materia che preoccupa lavoratori di Rap e governance. Da giorni sono in corso intense interlocuzioni con l’amministrazione comunale per concretizzare il superamento di tutte le criticità emerse. Il sindaco ha chiesto di predisporre un crono programma sui pagamenti pregressi ed è stata ribadita la certezza che gli extra costi sono coperti. Convocheremo in settimana i sindacati per riferire gli esiti della riunione con l’amministrazione e chiedere la revoca dello stato di agitazione”.
Lunedì si è svolto un vertice tra amministrazione comunale, Rap e consiglieri comunali di maggioranza al termine del quale il sindaco Orlando ha assicurato che non c’è alcun problema finanziario e ha esortato i lavoratori della Rap a revocare la protesta. Ma intanto i rifiuti in molte zone del capoluogo continuano a invadere strade e marciapiedi.