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LiveSicilia.it / Cronaca / Anm, a Catania per la prima volta vacilla Unicost

Anm, a Catania per la prima volta vacilla Unicost

La lista Partecipazione e Rappresentanza ha totalizzato 106 voti, appena 2 in meno di Unicost, conseguendo 3 rappresentanti.
GIUSTIZIA E CORRENTI
di Antonio Condorelli
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CATANIA – Per la prima volta, dopo decenni, nelle elezioni dell’Anm vacilla il feudo catanese di Unicost. Probabilmente un effetto del “sistema” Palamara, anche se, nel tribunale etneo, non è avvenuto alcun condizionamento rilevante penalmente e l’operato dei giudici Unicost è stato sempre al di sopra di ogni sospetto. Unica vicenda che forse andrebbe chiarita, è quella che riguarda le chat contro l’allora procuratore capo di Siracusa Francesco Paolo Giordano.

Risultato dirompente

Ma il risultato è dirompente. La lista Partecipazione e Rappresentanza ha totalizzato 106 voti, appena 2 in meno di Unicost, conseguendo 3 rappresentanti: Lidia Greco, Gaetano Bono e Giuseppe Artino. A questi tre magistrati, tutti di alto profilo, si aggiunge un inquirente che ha scritto, di pugno, la storia giudiziaria della città: Antonino Fanara eletto con Area democratica per la giustizia. È il massimo esperto degli appalti e delle infiltrazioni mafiose, ha lavorato sulla Circumetnea di Catania, sul processo Iblis, su Mario Ciancio, su Raffaele Lombardo, sempre al fianco di Agata Santonocito, l’attuale coordinatrice del settore “colletti bianchi” che sta facendo tremare Catania. Per Unicost sono stati eletti Antongiulio Maggiore, Giancarlo Cascino e Silvia Vassallo, anche in questo caso, magistrati e giudici di altissimo profilo.

Il commento

“Esprimiamo grande soddisfazione – commentano Greco, Bono e Artino – per lo straordinario risultato ottenuto nelle elezioni per il rinnovo dei sette componenti della Giunta Esecutiva Sezionale dell’ANM nel Distretto di Catania”.

“Ma la soddisfazione – continuano i tre magistrati – non è tanto per quest’affermazione senza precedenti, quanto piuttosto per la sensazione di trovarci di fronte all’avvio di un processo di presa di coscienza di una parte importante della magistratura”.

E ancora, i tre eletti sottolineano “che tantissimi magistrati hanno optato per dare fiducia ad una lista che porta avanti innanzitutto i contenuti di un programma avente come cifra distintiva l’obiettivo di riportare il lavoro del magistrato al centro del dibattito associativo”.

Gli eletti puntano sulla promozione di “soluzioni volte a ottenere una netta cesura tra ANM e CSM in maniera tale che l’impegno associativo non diventi un trampolino di lancio per forgiare novelli-Palamara e conseguenti beneficiari, ma al contrario ponga un freno alle degenerazioni del correntismo, del carrierismo e delle connesse logiche clientelari”.

Il ricordo

Al di là degli equilibri all’interno dell’Anm, il fronte catanese degli inquirenti ha saputo dimostrare, nei procedimenti più delicati, di essere unito, esclusivamente, su basi giuridiche, nell’analisi delle fattispecie. E qui torna la figura del compianto Giuseppe Gennaro, già presidente dell’Anm, leader di Unicost e al fianco di Fanara, della Santonocito e di Iole Boscarino nelle fasi più delicate del procedimento Iblis, quando firmare un atto giudiziario, voleva dire affermare il diritto in una città piena di privilegi. E non c’erano correnti, ma l’appartenenza a un Ufficio, che oggi è rafforzato grazie ai pubblici ministeri e al procuratore Carmelo Zuccaro.

Pubblicato il 12 Febbraio 2021, 14:2512 Febbraio 2021, 14:54
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