Piano statale anti Covid: primato della Sicilia, soldi in arrivo

Piano statale anti Covid: primato della Sicilia, soldi in arrivo

La Sicilia è l'unica regione in regola e arrivano gli anticipi per le imprese che finora hanno lavorato senza essere pagate

PALERMO – Finalmente arrivano i soldi dal governo nazionale per il piano ospedaliero anti Covid. Il commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri lo ha messo per iscritto nella risposta inviata al presidente nazionale dell’Ance, Gabriele Buia.

Nella lettera Arcuri riconosce che la Sicilia è stata finora l’unica regione in Italia a chiedere un anticipazione del 20% su lavori già svolti. Un primato riconosciuto alla cabina di regia alla cui guida Nello Musumeci ha piazzato l’ex dirigente in pensione Tuccio D’Urso.

Adesso si spera che i soldi – Arcuri parla di accredito immediato – servano a sbloccare i tanti progetti previsti dal piano straordinario finanziato dallo Stato con 128 milioni di euro. Le gare sono state bandite ed aggiudicate a livello nazionale. In totale i progetti siciliani sono 70, tutti già definitivi e su questo fronte si è fatto in fretta a dispetto dei tradizionali tempi lumaca della burocrazia siciliana.

Il passaggio successivo è stata la stipula dei contratti. In alcuni ospedali sono già stati creati nuovi posti letto di terapia intensiva, in altri gli operai sono già al lavoro come per l’ampliamento del pronto soccorso del Civico di Palermo, del pronto soccorso di Acireale e del reparto di terapia sub intensive del Policlinico di Messina. In altri ancora gli operai non hanno ancora iniziato a lavorare.

Per correre, però, ed evitare che il piano si impantani bisogna organizzare turni di lavoro h24. Ieri Buia dell’Associazione dei costruttori ha scritto ad Arcuri per spiegare che le imprese sono a lavoro per potenziare la rete ospedaliera relativa all’emergenza Covid ma che non state ancora pagate.

“Il ritardo non è accettabile, soprattutto in un momento, come quello che stiamo vivendo. Senza contare che si tratta di opere essenziali, o meglio, vitali, per la collettivita’”, ha detto Buia. Ora la risposta di Arcuri: la colpa è delle Regione. Non ci sono le richieste di accreditamento delle somme. Sono tutte in ritardo, tranne in Sicilia.


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