"Carissima mia", la lettera di San Valentino dal reparto Covid

“Carissima mia”, la lettera di San Valentino dal reparto Covid

L'ha mandata un paziente anziano ricoverato al Policlinico di Palermo. Medici e infermieri l'hanno raccolta e recapitata.

PALERMONulla possiamo scrivere, se non l’incipit verosimile di quella lettera: “Carissima mia…”. Nulla possiamo dire, se non che chi l’ha mandata ha un’età intorno agli ottant’anni e una moglie. Nel raccontare un messaggio di speranza, in mezzo a tanti lutti e a così tante lacrime, si deve difendere la dolcezza di un gesto che resta intimo. Se lo riportiamo, con le necessarie omissioni, accade perché in un diluvio così difficile ogni colomba all’orizzonte è una gioia per gli occhi a cui non rinunciare.

E’ accaduto al Policlinico di Palermo, nel reparto di terapia intensiva. Un paziente malato di Covid, in condizioni non semplici, si è rivolto agli infermieri e ai medici, con un filo di voce: “Posso dettarvi una letterina di San Valentino per mia moglie? Gliela fate avere?”. Certo, hanno risposto. E lui, con pazienza e con fatica, ha sovrapposto una parola all’altra, lentissimamente, fino a comporre una breve ‘letterina’ per la compagna della sua vita, pure lei ricoverata, ma in un reparto ordinario. Chi racconta la storia, la sussurra con gli occhi lucidi: “E’ una buona notizia”, perché chi indossa un camice sa, come gli altri, quanto sia terapeutico l’amore e quanto possa innescare miracoli lì dove è complicato perfino sognarli.

Carissima mia, caro amore mio… La lettera di San Valentino dal reparto Covid, con annessa qualche annotazione pratica, aggiorna le statistiche della ricorrenza. Le letterine si mandano da qualunque mittente, soprattutto nei giorni di una guerra, sono un appiglio che si offre e e che si prende. Dai sentimenti e ne ricevi in cambio. E sono corde per aggrapparsi, per uscirne fuori, per dirti: amore mio, sto lottando e non soltanto per me. Sto lottando per noi.

Domani la regione sarà zona gialla. I numeri di oggi sono ‘buoni’, in Sicilia, dando all’aggettivo il significato di una leggera riduzione del danno.  Sono 479 i nuovi positivi su 19.985 tamponi processati e una incidenza di poco sopra il 2,3%: il tasso è lo stesso di ieri. Le vittime sono state 24 nelle ultime 24 ore e portano il totale a 3.848. I ricoveri diminuiscono. Una tendenza da proteggere e da migliorare con la scrupolosa osservanza di tutta la prudenza possibile.

Dietro le statistiche, ci sono i respiri esili, gli occhi che scrutano il mondo sotto la paura di un casco, nel tremendo ‘oggi’ degli ospedali. E questa letterina dal fronte ce lo ricorda, nella sua tenera umanità, condivisa da chi ha ricevuto il messaggio per portarlo a destinazione. Nulla sappiamo, se non tutto. Caro amore mio.


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