Caritas catanese, consegnati mille prodotti infanzia - Live Sicilia

Caritas catanese, consegnati mille prodotti infanzia

"Tante richieste anche da persone che fanno ormai parte dell'ex ceto medio cittadino".
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CATANIA. Il centro ascolto dell’Help center della stazione centrale della Caritas di Catania ha erogato, tra settembre 2020 e gennaio 2021, oltre un migliaio di prodotti per l’infanzia e per la scuola. Le richieste sono arrivate principalmente da famiglie, ma anche da uomini o donne singoli con minori.

“Numerose richieste da extracomunitari”

La provenienza è prevalentemente extracomunitaria, una componente che vale il 60% del totale delle richieste, seguita dagli italiani, decisamente in crescita nell’ultimo periodo, che hanno raggiunto il 36% del dato complessivo. Minore la presenza dei comunitari che sono poco più del 4%. A incidere maggiormente, in termini di nazionalità, è certamente la comunità senegalese, che da sola vale circa il 90% delle richieste degli extracomunitari, mentre tra i comunitari sono particolarmente presenti coloro che provengono da Polonia, Ungheria e Romania. Le principali richieste hanno riguardato prodotti alimentari, come omogeneizzati, latte in polvere e pastine, e igienici, tra cui pannolini e salviettine detergenti. Importante, soprattutto nel periodo di settembre e ottobre, anche la richiesta di materiale scolastico: quaderni, penne, diari scolastici e colori.

Un servizio sostenuto dalle donazioni

A sostenere il servizio sono state le numerose donazioni ricevute, tra gli altri, da singoli cittadini, gruppi parrocchiali, associazioni, aziende, scuole, dalla Conferenza Episcopale Siciliana (Cesi) e dai Fondi Cei 8xmille della Chiesa Cattolica. “Da diversi mesi, soprattutto in seguito alla pandemia – sottolinea il direttore della Caritas di Catania, don Piero Galvano – sono cresciuti vertiginosamente gli interventi di supporto per le famiglie con minori che stanno affrontando questo periodo in mezzo a tantissime difficoltà”. Per Salvo Pappalardo, responsabile delle attività, “alla tradizionale richiesta di aiuto che arriva dai nostri fratelli senza dimora e dai tanti che, pur avendo un’abitazione, sono senza reddito si sono aggiunte persone che fanno ormai parte dell’ex ceto medio cittadino”.

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