L'assistente parlamentare e il boss: "Condannateli a 20 anni"

L’assistente parlamentare e il boss: “Condannateli a 20 anni”

Le richieste dell'accusa nei confronti di Antonello Nicosia e Accursio Dimino

PALERMO – Vent’anni per Antonello Nicosia, vent’anni per Accursio Dimino. Sono le richieste di pena dei pubblici ministeri della Dda di Palermo Francesca Dessì e Geri Ferrara.

Il processo si svolge davanti al giudice per l’udienza preliminare Fabio Pilato. Nicosia, membro dei Radicali e per un breve periodo assistente parlamentare della deputata di Italia Viva, Giusi Occhionero, è accusato di associazione mafiosa. La stessa parlamentare è imputata in un altro processo per aver dichiarato il falso, consentendo così a Nicosia di entrare in carcere per parlare con dei boss.

Nicosia sarebbe stato, secondo gli investigatori, il braccio destro del capomafia di Sciacca Accursio Di Mino, che era tornato libero dopo due condanne per mafia.

A Nicosia si contesta, fra le altre cose, di avere strumentalizzato la sua funzione di collaboratore parlamentare per entrare in alcune carceri siciliane, parlare con i boss e trasmettere all’esterno i messaggi che servivano alla gestione della famiglia mafiosa.

Insieme a Nicosia e Dimino – quest’ultimo pure accusato di associazione mafiosa – sono imputati i fratelli Paolo e Luigi Ciaccio per favoreggiamento personale con l’aggravante dell’avere agevolato l’associazione mafiosa. Avrebbero messo a disposizione locali di propria proprietà e utenze telefoniche per aiutare Nicosia, Dimino e altri associati a eludere le investigazioni e trasmettere messaggi. Per loro c’è una richiesta di condanna a due anni e quattro mese e due anni e due mesi.

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