Mense nelle carceri, lavoratori a rischio: è sciopero - Live Sicilia

Mense nelle carceri, lavoratori a rischio: è sciopero

Cisal: "Pronti al sit-in, situazione inaccettabile"
LA PROTESTA
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PALERMO – La vertenza delle mense delle carceri in Sicilia continua a tenere banco: la Cisal ha infatti indetto una giornata di sciopero e un sit-in a difesa degli oltre 70 lavoratori coinvolti. “Già lo scorso 5 ottobre – dice il Segretario Regionale Cisal Terziario Sicilia Paolo Magrì – avevamo lanciato l’allarme alle istituzioni, ma la vertenza che da subito avevamo capito essere aspra è stata presa sotto gamba, abbiamo più volte cercato un’interlocuzione con il Provveditore, richiesto l’intervento della Prefettura di Palermo, dell’assessorato regionale e perfino del Presidente della Regione, senza che nessuno si sia fatto carico di una vicenda che porta alla disperazione oltre 70 lavoratori coinvolti, in gran parte unico sostentamento delle loro famiglie”.

“Una vicenda – si legge in una nota del sindacato – iniziata lo scorso 25 settembre quando improvvisamente e senza alcun preavviso la committenza ha revocato l’ appalto che era affidato fino al 31 dicembre 2020 alla ditta uscente Cot Società Cooperativa; tutto bene visto che contemporaneamente si comunicava il subentro della ditta aggiudicataria Fabbro Spa e Itaca Ristorazione dal primo ottobre. Solo qualche giorno dopo la situazione è precipitata con una serie di differimenti senza mai arrivare all’avvio del servizi, fino al triste epilogo: la comunicazione odierna da parte della Cot dell’ avvio di licenziamento di tutto il personale delle mense dei carceri”. Il sit-in, che si terrà nel rispetto delle normative anti Covid-19, è indetto per  il 22 febbraio dalle 9 alle 13 davanti alla sede del Provveditorato in viale Regione Siciliana. “L’ultima richiesta di aiuto dei lavoratori disperati, da mesi in cassa integrazione con misere indennità – dice Magrì – Ci auguriamo di avere concrete rassicurazioni circa la ripresa del servizio, dando una boccata di ossigeno e tranquillità ai lavoratori”.

“Si tratta di una vicenda dai contorni  drammatici  – dice Gianluca Colombino, segretario della Cisal Palermo – In un momento difficile come questo, in cui i posti di lavoro nel privato sono altamente a rischio, non possiamo accettare che un simile atteggiamento venga portato avanti proprio dallo Stato che invece quei posti di lavoro dovrebbe tutelarli. Non vorremmo registrare i primi segnali di inversione di tendenza rispetto agli avvicendamenti al governo”.

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