È ufficiale: “Categorie a rischio, raccomandati non tutti i vaccini” - Live Sicilia

È ufficiale: “Categorie a rischio, raccomandati non tutti i vaccini”

Sei gravemente obeso? Hai malattie respiratorie? Tuo figlio ha il diabete giovanile? Ecco a quale vaccino bisogna sottoporsi. I PARTICOLARI.

CATANIA – Una circolare del ministero della Salute – di cui LiveSicilia è venuta in possesso – è stata notificata all’Asp etnea, ma anche alle altre siciliane e mette nero su bianco quello che, fino a qualche settimana fa, era solo un sospetto. Ci sono categorie a rischio, “persone estremamente vulnerabili”, per le quali “viene raccomandato preferenzialmente l’utilizzo di vaccini a mRNA”. Un lungo elenco di patologie, con una sola certezza: il vaccino Pfizer è il più consigliato. Ad alcuni pazienti è meglio non somministrare gli altri, in particolare Astrazeneca.

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La circolare

Il documento porta la firma di Giovanni Rezza, direttore generale del dipartimento di prevenzione del ministero della Salute, al suo interno sono elencate le categorie a rischio, per le quali, è sconsigliata, la somministrazione dei vaccini prodotti da Astrazeneca. Un documento importante, soprattutto in un momento in cui i vaccini potrebbero scarseggiare e la aziende devono convocare anziani e persone con patologie per le procedure.

La raccomandazione

Il vaccino di Astrazeneca “viene raccomandato – si legge nel documento – alle persone dai 18 fino al compimento dei 55 anni (54 anni e 364 giorni) in assenza di patologie che aumentino il rischio clinico associato all’infezione da SARS-CoV-2”. Per le persone “estremamente vulnerabili viene raccomandato l’utilizzo di vannini a mRNA”, cioè quello Pfizer.

Doppia scrematura

Le aziende sanitarie, quindi, in base alla disponibilità dei vaccini, devono fare una doppia categorizzazione delle persone: in base al lavoro svolto e in base alla patologia.

Quindi, esclusi i soggetti con patologie, il vaccino Astrazeneca sarà somministrato “al personale scolastico e universitario docente e non docente, per le Forze armate e di Polizia, per i setting a rischio quali penitenziari e luoghi di comunità e per il personale di altri servizi essenziali e, a seguire, per il resto della popolazione”.

Le categorie a rischio

Il ministero le definisce “persone estremamente vulnerabili”, che hanno un rischio “particolarmente elevato di sviluppare forme gravi o letali di COVID-19, a partire dai 16 anni di età”. Per tutti loro, quindi, il ministero sconsiglia di inoculare vaccini escluso quello Pfizer.

L’elenco è lungo, da chi soffre di malattie respiratorie, a chi ha scompensi cardiaci in classe avanzata, o soffre di malattie cardiocircolatorie. E ancora: chi ha criticità neurologiche e disabilità; diabete anche giovanile, diabete di tipo 2; fibrosi cistica; malattie autoimmuni; malattia epatica; malattie cerebrovascolari; Patologie onco-ematologiche ed emoglobinopatie; sindrome di down; grave obesità e chi ha subito trapianti.

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