Innescarono un rogo, ma morirono: il mandante a processo - Live Sicilia

Innescarono un rogo, ma morirono: il mandante a processo

La Procura di Gela ha chiuso le indagini e chiesto il rinvio a giusidizio per il proprietario dell'immobile
NEL NISSENO
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GELA – Avrebbe commissionato a due fratelli di Niscemi, l’incendio della sua villetta di contrada Vituso. Nell’attentato Roberto e Alfonso Massimiliano Schembri di Niscemi, esecutori materiali dell’ incendio, persero la vita a causa dell’esplosione provocata dalla fuoriuscita di gas da due bombole che erano all’interno della villetta. La Procura di Gela, ha chiuso le indagini e chiesto il rinvio a giudizio per il proprietario dell’immobile, Giuseppe Azzolina, titolare di un’agenzia di pompe funebri. L’attentato incendiario risale esattamente a tre anni fa. Una delle due bombole di gas, posizionate dagli attentatori all’interno di un carro funebre e della cucina dell’abitazione, a contatto con le fiamme si sarebbe trasformata in un micidiale ordigno. Una deflagrazione devastante che investì in pieno i due fratelli. Roberto Schembri, morì il 2 marzo nel reparto Grandi ustionati dell’ospedale di Bari. Dopo pochi mesi, a giugno, stessa sorte toccò a suo fratello Alfonso Massimiliano che era stato ricoverato al Civico di Palermo. (ANSA).

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