Uccisa dalla vicina, legali parti lese: "No processo sui social"

Uccisa dalla vicina, legali parti lese: “No a processo sui social”

La nota dei penalisti che assistono le parti offese.
L'OMICIDIO
di
2 min di lettura

CATANIA – “I processi hanno una sede naturale che sono le aule dei Tribunali”, ma, “nostro malgrado, riteniamo di non poterci esimere dal controbattere a quanto sino ad oggi pubblicato sui giornali e su canali social”. Lo affermano i legali delle parti offese nell’inchiesta sull’omicidio di una 42enne colombiana, colpita mortalmente con una coltellata all’addome, il 3 febbraio scorso a Catania, durante una lite tra vicini di casa.

Il delitto

Per il delitto è stata fermata dalla polizia la 47enne romena Ghiulea Georgeta Colesnicenco, che ha sostenuto la tesi delle legittima difesa. “Ci teniamo a precisare – scrivono in una nota congiunta gli avvocati Daniele Cugno, Dario Mori e Moreno Sergio Maria Perez – che la difesa delle persone offese aveva deciso di tenere un basso profilo per rispetto dei familiari della vittima, ma, soprattutto, per rispetto della signora Sandra Garcia, vittima di un barbaro omicidio scaturito da futili motivi”.

Le parti offese

I penalisti che assistono le parti offese ricordano che “siamo ancora all’inizio delle indagini preliminari”, ma già “leggiamo sulle varie testate giornalistiche online e su svariati forum che la Colesnicenco sarebbe quasi una vittima, anzi, la vittima”. “Abbiamo letto di memoriali scritti due anni fa – prosegue la nota – ma gli unici dati certi sono che la signora Colesnicenco non era apprezzata da nessuno dei condomini, che aveva avuto già beghe giudiziarie con una delle condomini e che i condomini avevano più volte lamentato comportamenti molesti e aggressivi della stessa i quali hanno portato due di essi finanche a mettere in vendita il proprio immobile. Ciò posto – aggiungono i tre avvocati – oggi abbiamo una sola certezza, che Sandra non abbraccerà più suo marito, non potrà vedere crescere i propri figli perché Sandra è morta per colpa di una pugnalata infertale dalla Colesnicenco. L’una disarmata e l’altra con un lungo coltello da cucina pronto e piazzato sull’uscio della propria abitazione”. I tre avvocati chiedono, per “rispettare il dolore e le volontà dei familiari che assistiamo, silenzio e rispetto”, ricordando che “le aule del Tribunale sono l’unica sede deputate a far luce sulla verità”. (ANSA). 

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI