L'anziana e il grido di auto: "Mi trattano come un cane, è un inferno"

L’anziana chiese aiuto: “Trattata come un cane, è un inferno”

L'inchiesta sulla casa di riposo 'lager' è partita da una telefonata

PALERMO – Settembre 2020. Al centralino di una casa di cura privata palermitana giunge una telefonata. Una donna non riesce a trattenere le lacrime. La voce è rotta dal pianto, ma la sua richiesta di aiuto è chiara: “Mi trattano peggio di un cane, mi legano da seduta per mangiare, mi tengono nella stanza da sola, mi hanno bloccato, non mi fanno chiamare mio figlio”.

“Aiutatemi, qui è un inferno”

Il dipendente della casa di cura avverte i titolari che denunciano subito la vicenda. Parte l’indagine che ha portato all’arresto di quattro persone e al sequestro della casa di riposo “I nonnini di Enza” che si trova in viale Lazio a Palermo.

I finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria piazzano le telecamere nella struttura. Registrano offese e soprusi: “Ti sdivaco nel gabinetto, ti porto al canile, ti butto nella munnizza, vai a buttare il sangue cosa inutile, schifo di femmina”. E poi schiaffi, pugni, calci.

La donna che ha chiesto aiuto per telefono ha 70 anni e viene sentita dagli investigatori. Capisce che il peggio è passato e racconta: “Per me è stata un’esperienza terrificante mi chiamavano puttana”.

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“Mi hanno rotto il polso”

E aggiunge un episodio su cui si deve ancora indagare. Dice di essere stata “picchiata sul braccio sinistro con una bottiglia di acqua in plastica procurandomi una frattura. Quando sono stata portata al pronto soccorso ho dovuto dichiarare che mi ero fatta male perché Carmelina, Mariagrazia e la titolare mi hanno minacciato che se avessi detto la verità una volta tornata a casa mi avrebbero massacrata di botte. Era un vero e proprio inferno le badanti non facevano altro che picchiare me e gli altri anziani soprattutto quando mangiavamo, ricordo di aver telefonato per farmi mandare un’ambulanza per farmi trasportare un’altra casa di riposo, la titolare mi tolse il telefono”.

Si tratta della telefonata che ha dato il via all’inchiesta e al blitz di stamani. Si continua a indagare anche sui profili fiscali della casa di riposo di viale Lazio e sul mancato rispetto delle norme anti Covid.


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