Mafia, terra e sangue: nessuno tocca le vacche "sacre" VIDEO -

Mafia, terra e sangue: nessuno tocca le vacche “sacre” VIDEO

Decine e decine di bovini, senza alcun contrassegno identificativo, assaltano i campi confiscati.

CATANIA – Si aggirano, indisturbate, tra i feudi confiscati al re dell’eolico Mario Giuseppe Scinardo. Numerosi bovini, senza alcun contrassegno identificativo, assaltano i campi coltivati a tutte le ore del giorno e della notte. Nessuno osa toccarle, sono le vacche “sacre”, ufficialmente di nessuno, sarebbero riconducibili a un allevatore legato ai tortoriciani. Ecco l’ossequio, che si rinnova, da più di un decennio, nella terra in cui, molto spesso, le regole si scrivono col fuoco e col sangue.

Non si contano i morti ammazzati per questioni legate alla terra e ai pascoli.

Le vacche sacre

Un camioncino si aggira tra le contrade di Militello e Vizzini, “ogni tanto prelevano qualche esemplare – racconta uno degli agricoltori che opera nella zona – e lo macellano clandestinamente”.

È una sorta di rendita senza alcun costo, una gestione fatta da fiancheggiatori dell’allevatore principale, che rivendono in nero la carne. Del resto, i verdi pascoli col fieno confiscato a Scinardo sono “cosa loro”. E i continui colpi di scena giudiziari, prima la confisca, poi l’annullamento, poi l’annullamento dell’annullamento, hanno creato una vera e propria polveriera. Di chi è questa terra? Dello Stato?

I bovini spuntano a orari prestabiliti, riescono anche a superare l’estate, grazie ad abbeveratoi abusivi costruiti tra le campagne. Proprio per loro.

Animali spesso pericolosi

Non hanno alcun tagliando di controllo. Non sono sottoposte ad alcuna visita programmata, vivono quasi allo stato brado. L’Asp è al lavoro per tentare una soluzione, è stata firmata un’ordinanza di abbattimento, il problema è eseguirla, anche perché si tratta di una mandria con centinaia di capi. Chi premerebbe il grilletto? È possibile annetterle a un allevamento esistente in regola? Domande alle quali non è facile rispondere.

I carabinieri seguono con attenzione il caso, ma in quelle contrade, quando è notte, gli animali circolano indisturbati.

Terra e sangue

Solo a Vizzini, negli ultimi 20 anni, ci sono stati 9 morti ammazzati per storie di pascolo, sconfinamenti, questioni di terra. I confini si scrivono spesso col sangue. Basti ricordare l’atroce omicidio del pastore Giuseppe Destro a Licodia Eubea, per il quale sono stati arrestati i Montagno.

Ma anche l’assassinio di Gregorio Busacca, allevatore 35enne di Vizzini.

Per non parlare delle estorsioni e delle truffe all’Unione europea. Ma quella è un’altra storia. Anzi, è sempre la stessa, terra e mafia.

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