ENNA – Tredici dei 23 indagati nell’ambito di una operazione antidroga dello scorso gennaio, percepivano il reddito di cittadinanza. È il risultato degli accertamenti condotti dopo l’operazione “Fire” della Squadra mobile di Enna per traffico di sostanze stupefacenti, estorsioni, rapina, sequestro di persona, che ha portato ad una serie di misure cautelari nei confronti di persone quasi tutte di Barrafranca. Complessivamente lo Stato ha erogato circa 10 mila euro al mese a persone che, pur non espletando ufficialmente attività lavorativa, secondo l’accusa erano attive nel traffico e spaccio di droga e beneficiavano del sussidio. Al termine degli accertamenti, svolti in collaborazione con i funzionari dell’Inps, la Polizia ha comunicato l’esito dei controlli alla magistratura che ha disposto la revoca immediata dei benefici economici, come previsto dalla normativa e l’Inps ha attivato la procedura per il recupero delle somme indebitamente percepite. (ANSA).
Blitz antidroga ad Enna, 13 su 23 indagati con il ‘Reddito’

E' l'esito degli accertamenti effettuati dopo gli arresti della squadra mobile
Qualcuno potrebbe pensare che dopo avere fatto scappare le mucche dai recinti, si mettono i cancelli. Ma tutti questi controlli, che oggi con le banche dati sarebbero anche facili da farsi, non dovevano e potevano essere svolte dalle Amministrazioni pubbliche prima della elargizione del reddito di cittadinanza ? Alla fine si ha l’impressione che questi pesantissimi abusivi, non aventi diritto, siano più dei regolari. Io pertanto inizierei togliendo il reddito a quei funzionari che hanno istruito tutte queste pratiche.
Caro Pinuccio sarebbe bastato prevedere in sede di richiesta al Caf la presentazione “obbligatoria” del certificato dei carichi pendenti giudiziari e di conseguenza non si sarebbe verificato un solo caso di pregiudicato percettore di reddito. Se il legislatore non lo ha previsto avrà avuto motivi di carattere elettorale che glielo hanno impedito, ovvero avere voti solo dalle persone oneste…..