Cappello e Gangemi al Riesame: "Cade il reato associativo per droga" - Live Sicilia

Cappello e Gangemi al Riesame: “Cade il reato associativo per droga”

I due restano in carcere. Il Tribunale ha confermato il resto delle accuse.
INCHIESTA MAINCRAFT
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CATANIA – Cade l’accusa per droga. Regge invece per il resto l’impianto accusatorio che ha portato all’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Massimiliano Cappello. È questa la decisione del Tribunale del Riesame dopo il ricorso presentato dall’avvocato Marco Tringali, difensore del fratello del capomafia Turi Cappello. L’esponente del clan catanese è finito in manette nell’ambito dell’inchiesta della Squadra Mobile Maincraft. Massimo Cappello è ritenuto uno dei vertici della cosca mafiosa. Tra le contestazioni inserite nell’ordinanza del gip, emessa dopo l’udienza di convalida dei fermi della procura, anche l’accusa di gestire la piazza di spaccio a San Giovanni Galermo che farebbe riferimento a Paolo Rapisarda, già arrestato dai carabinieri lo scorso novembre nell’ambito del blitz Skanderberg. Cade la misura per questo capo d’imputazione (associazione finalizzata al traffico di droga, ndr) anche per Emilio Gangemi, difeso dall’avvocato Salvo Centorbi. Il Tribunale della Libertà ha confermato nel resto l’ordinanza per l’indagato, indicato come il braccio destro del boss Massimo Cappello.

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