"Perplessi sui progetti della Regione per Poggioreale"

“Perplessi sui progetti annunciati dalla Regione per Poggioreale”

La Rete museale belicina scrive a Musumeci

PALERMO – La Rete museale e naturale belicina, nata con lo scopo di operare per la valorizzazione e la promozione sinergica in un’ottica di sistema delle strutture museali e delle aree naturalistiche della Valle del Belice, manifesta in una nota “alcune perplessita’” sulle possibili sorti “di dubbio rilancio” prospettate nelle scorse settimane dal governo regionale per la valorizzazione di Poggioreale antica, il ‘paese fantasma’ piu’ grande della Sicilia. I ruderi di Poggioreale, in provincia di Trapani, testimonianza del terremoto del 1968, “rappresentano un patrimonio di memoria e di identita’ per l’intera Valle del Belice – ricorda la Rete -. Una location diventata negli ultimi anni un museo a cielo aperto, set cinematografico per diversi film, cortometraggi, documentari e trasmissioni televisive, luogo di diverse iniziative di divulgazione e valorizzazione promosse anche da questa Rete assieme ad altre associazioni del territorio, nel corso di eventi organizzati in passato, come ad esempio la mostra fotografica ‘I fantasmi di Poggioreale’, realizzata in loco dal fotografo palermitano Ezio Ferreri”.

La Rete “pur apprezzando la notizia sugli imminenti finanziamenti regionali mirati ad un rilancio di tutta la Valle del Belice”, evidenzia che il progetto ultimamente annunciato dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, di far diventare Poggioreale vecchia un “laboratorio a cielo aperto per gli studiosi di sismologia” e “una meta per la didattica”, unita all’ipotesi di farne anche “un campo di esercitazione per il volontariato di protezione civile”, “sembra del tutto in contrasto con la visione di rilancio del territorio belicino basata sulla tutela e sulla valorizzazione della cultura e della memoria”.

La Rete museale e naturale belicina poi aggiunge: “Siamo convinti che Poggioreale rappresenti oggi uno dei siti piu’ suggestivi della Sicilia occidentale, che meriterebbe di essere degnamente considerato e non invece svalutato a semplice scenario di esercitazioni tecniche, come peraltro gia’ avvenuto di recente, dato che cio’ comporterebbe un’alterazione dei luoghi impedendo lo svolgimento di visite guidate, per di piu’ senza risolvere la necessaria problematica della messa in sicurezza di almeno una parte del vecchio centro abitato”. Per tale motivo il presidente della Rete, Giuseppe Maiorana, il direttore Gianni Di Matteo, e tutto il consiglio direttivo, chiedono a Musumeci di “rivalutare questa ultima possibilita’”, mettendosi inoltre a disposizione dell’amministrazione regionale e delle amministrazioni locali “per fornire, con il proprio background e le proprie professionalita’, spunti e utili ragionamenti volti ad una piena valorizzazione del sito, che sia del tutto compatibile con la memoria, l’identita’, e la cultura della valle del Belice”.

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