Decentramento, il regolamento lo approva il commissario - Live Sicilia

Decentramento, il regolamento lo approva il commissario

Scontro in consiglio comunale, le circoscrizioni pronte alla protesta

PALERMO – Alla fine ci ha pensato il commissario. Dopo anni di tira e molla, e al termine dello scontro di questa notte tra maggioranza e opposizioni, il comune di Palermo non è riuscito ad approvare il regolamento sul decentramento, lasciando la palla al commissario nominato dalla Regione che questa mattina si è sostituito a Sala delle Lapidi adottando il nuovo strumento. E dire che si trattava di un obbligo previsto da una legge del 2015 e per il quale erano arrivate ben due diffide, prima della nomina del commissario: neanche questo è bastato per trovare una soluzione che evitasse l’intervento commissariale.

La seduta è saltata intorno alle tre del mattino, proprio al momento di iniziare la discussione sugli emendamenti proposti dalle circoscrizioni: la maggioranza si è ritrovata per una volta compatta ma senza avere i 21 voti necessari a far passare l’atto e, mancando l’accordo d’Aula, l’esito è stato scontato. “Riteniamo che il consiglio comunale, con l’uscita della minoranza dall’aula, abbia perso l’occasione di approvare un regolamento sul decentramento che, seppur non pienamente soddisfacente, aveva visto i consigli di circoscrizione proporre in modo unitario degli emendamenti migliorativi che, come maggioranza, ci sembrava doveroso accogliere almeno in parte – dicono in una nota congiunta tutti i consiglieri di maggioranza – Abbiamo provato fino alla fine a proporre questa mediazione alle minoranze per evitare che al consiglio si sostituisse il commissario, come invece è accaduto stamattina. Le opposizioni hanno preferito, di fatto, azzerare settimane di lavoro delle circoscrizioni stesse che, di concerto con l’amministrazione e con la commissione consiliare competente, avevano concordato un testo con numerosi emendamenti sui quali, appunto, avremmo potuto e voluto lavorare insieme. Le forze di maggioranza hanno comunque mostrato unitarietà di intenti e sinergia su un tema delicato come quello del decentramento, mostrando di voler proseguire su una strada che, seppur resa difficoltosa dalla mancanza di fondi e di personale che affliggono oggi la maggior parte dei comuni, resta l’unica possibile per saldare la politica ai territori e ai loro bisogni reali”.

Altrettanto infuocata la replica delle minoranze. “La situazione in cui le opposizioni si sono trovate costrette questa mattina ha del paradossale – dicono in una nota unitaria – L’atto in discussione è stato definito brutto e inconcludente da tutti, anche da tutti i rappresentanti delle circoscrizioni, dai consiglieri che in aula sostengono questa amministrazione e, addirittura, dall’assessore che rappresenta la giunta e il sindaco. Dopo intense ore dedicate a tentare di migliorarne forma e contenuto, ore che hanno visto impegno e grande senso di responsabilità, soprattutto delle opposizioni, davanti alla impossibilità di raggiungere un risultato soddisfacente nel tempo residuo colpevolmente rimasto a disposizione, con il rischio, addirittura, di peggiorare il testo originario e di depotenziarlo con emendamenti contraddittori (alcuni dei quali anche con parere tecnico contrario), le forze di minoranza hanno accolto la costruttiva proposta del presidente del consiglio di approvare il regolamento e di presentare, entro e non oltre 60 giorni, opportune modifiche all’atto con una proposta di iniziativa consiliare. Purtroppo, ci si è trovati davanti ad un irresponsabile aut aut dei gruppi di maggioranza di affrontare una surreale discussione di 34 emendamenti alle tre del mattino, rischiando di fare ulteriori e gravi errori e contraddizioni su un atto di fondamentale importanza. Stupisce inoltre come la maggioranza si lamenti di avere visto approvato un atto che è stato predisposto e presentato dalla sua stessa amministrazione e dal suo stesso sindaco”.

Ma al di là delle beghe di Sala delle Lapidi, adesso sul piede di guerra ci sono le circoscrizioni che compattamente, al di là delle differenze politiche, hanno deciso di mettere in atto una protesta eclatante. “Non sono state sufficienti ben due diffide e il conseguente commissariamento per spingere il consiglio comunale ad approvare il regolamento sul decentramento che avrebbe devoluto alle circoscrizioni, i poteri stabiliti dalla legge – scrivono i presidenti delle circoscrizioni Massimo Castiglia (Prima), Mario Greco, (Seconda), Antonino Santangelo (Terza), Silvio Moncada (Quarta), Fabio Teresi (Quinta), Michele Maraventano (Sesta), Giuseppe Fiore (Settima) e Marco Frasca e Polara (Ottava) – Dal 2017 ad oggi, su nostra sollecitazione, in nome e per conto anche dei 72 consiglieri di circoscrizione eletti, abbiamo incontrato numerose volte il sindaco, gli assessori al Decentramento che si sono succeduti, il presidente del consiglio comunale, le commissioni consiliari, il segretario generale e gli uffici competenti affinché anche Palermo avesse un decentramento degno della quinta città d’Italia. Nonostante il termine perentorio di ulteriori 7 giorni concessi per approvare il nuovo regolamento sul decentramento e le proposte di modifica pervenute dalle circoscrizioni e dagli uffici, nella seduta di ieri il consiglio comunale non è riuscito ad approvare l’atto deliberativo, dando l’ennesima dimostrazione di scarsa attenzione verso il decentramento e mancanza di rispetto istituzionale”. “Siamo stanchi di essere presi in giro . continuano – Decentrare i servizi significa avvicinare sempre di più i cittadini alle istituzioni e noi, che rappresentiamo i cittadini che ci hanno eletto, non possiamo apparire deboli per colpe non nostre. Ci confronteremo fin da subito con i nostri rispettivi consigli ma è già nostro intendimento vederci lunedì 1 marzo a piazza Pretoria per consegnare ‘simbolicamente’ le chiavi delle circoscrizioni al sindaco e al presidente del consiglio comunale”.

“La maggioranza del consiglio comunale non scarichi sulle opposizioni le proprie responsabilità, avendo avuto tempo e opportunità per approvare il regolamento sul decentramento – dice Marianna Caronia di Fi – Certamente si è persa un’occasione importante per dare alla città un importante strumento non solo di democrazia ma soprattutto per realizzare davvero servizi decentrati e capillari”.

La nota del Comune

“Non ho mai espresso durante il dibattito alcuna presa di distanze dalla proposta della Giunta ma ho, anche a seguito del confronto avuto con i Presidenti di circoscrizione espressioni dei rispettivi Consigli, espresso la opportunità di tenere nel giusto conto le proposte venute dagli stessi Presidenti – dice l’assessore Giovanna Marano – Ciò anche in considerazione del tempo trascorso da quando la Giunta ha formulato la sua proposta. Mi dispiace che le opposizioni si siano appiattite sulle posizioni del gruppo “Oso”, vanificando così un costruttivo lavoro cui hanno contribuito i Presidenti di Circoscrizione, la Commissione competente e pezzi significativi del consiglio comunale”.

“Ora che questo atto, con l’approvazione da parte del Commissario, ha concluso il suo iter formale, mi auguro che tutti traggano utili indicazioni perchè su atti importanti per la vita della città si riesca a collaborare in modo proficuo tra tutti i livelli della rappresentanza istituzionale”, commenta il sindaco Orlando.

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