Protesta dei lavoratori Blutec davanti allo stabilimento di Termini - Live Sicilia

Protesta dei lavoratori Blutec davanti allo stabilimento di Termini

Gli operai chiedono una convocazione al Mise

PALERMO – Riparte la protesta a Termini Imerese: circa 300 operai della Blutec (ex Fiat) e dell’indotto si sono radunati davanti allo stabilimento, dove si è svolta un’assemblea. I lavoratori hanno montato due tende per un presidio permanente. “Rimarremo qui fino a quando il ministero dello Sviluppo non ci convocherà e siamo pronti a mettere in campo iniziative di mobilitazione”, avverte il segretario della Fiom, Roberto Mastrosimone.

“I lavoratori della Blutec manifestano per chiedere una convocazione urgente al ministero dello Sviluppo economico – dicono Gianluca Ficco, segretario nazionale della Uilm, responsabile del settore auto, e Vincenzo Comella, segretario della Uilm di Palermo -. Abbiamo chiesto già al precedente governo la modifica del piano, non possiamo accettare che l’amministrazione straordinaria si chiuda con il licenziamento dei lavoratori – aggiungono – e con una semplice promessa di riassunzione nell’ambito di un progetto di conversione industriale, tutto da verificare”.

“I commissari devono essere convocati con urgenza – continuano i sindacalisti della Uilm – per definire un piano che scongiuri i licenziamenti e dia un futuro ai lavoratori di Blutec di tutta Italia, compresi quelli di Termini Imerese. Infine vorremmo che i progetti di riconversione presentati per il sito siciliano, stavolta, fossero oggetto di una valutazione attenta da parte delle Istituzioni”.

Intanto la Regione Sicilia, la Fiom nazionale e quella siciliana, Blutec, Metec e Invitalia hanno presentato richiesta di costituirsi parte civile al processo, iniziato oggi a Torino, a Roberto Ginatta, l’imprenditore di 74 anni indagato per il presunto utilizzo indebito di fondi statali destinati alla trasformazione dell’ex stabilimento Fca di Termini Imerese, secondo il progetto presentato da Blutec, presieduta da Ginatta. E’ accusato di aver distratto 16 milioni di euro di fondi di Invitalia per il rilancio di Termini Imerese e autoriciclaggio di denaro avvenuto attraverso le aziende di famiglia. Ginatta, difeso dall’avvocato Michele Briamonte, dello studio Grande Stevens, insieme all’avvocato Nicola Menardo, è tornato in libertà in questi giorni dopo otto mesi di detenzione, parte in carcere parte ai domiciliari. Pm nel processo Francesco Pelosi, Laura Longo e Vito Destito. L’udienza è stata rinviata al 13 aprile per consentire la decisione su quali parti civili accettare.


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