Vaccini, doppia dose somministrata solo al 3% degli over 80 - Live Sicilia

Vaccini, doppia dose somministrata solo al 3% degli over 80

Il report aggiornato al 24 febbraio
CORONAVIRUS
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ROMA – Ad oggi solo 3 anziani su 100 hanno completato la vaccinazione anti Covid e “la continua revisione al ribasso delle forniture, in soli 2 mesi, ha quasi dimezzato le dosi previste per il primo trimestre 2021, che sono precipitate da 28,3 a 15,7 milioni”.

A metterlo in luce è il nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe che sottolinea come “una riduzione di tale entità, se da un lato è imputabile ai ritardi di produzione e consegna, dall’altro risente di irrealistiche stime di approvvigionamento del Piano originale”.

Ma, come mostra la grande differenza di velocità con cui si vaccina nelle varie regioni, è “preoccupante anche la frenata delle somministrazioni”, legata a difficoltà organizzative. Al 24 febbraio (aggiornamento ore 8) avevano completato il ciclo vaccinale con la seconda dose oltre 1,34 milioni di persone pari al 2,25% della popolazione, ma con marcate differenze regionali: dall’1,58% dell’Abruzzo al 4,17% della P.A. di Bolzano. Resta “esigua” la copertura degli over 80: su oltre 4,4 milioni, solo 380 mila (l’8,6%) hanno ricevuto la prima dose e circa 127 mila (il 2,9%) hanno ricevuto anche la seconda.

Difficoltà organizzative riguardano anche le vaccinazioni delle altre categorie. “E’ stato somministrato – sottolinea Gili – solo il 14% delle dosi di AstraZeneca, destinate a insegnanti e forze dell’ordine”. Anche in questo caso, sono notevoli sono le differenze regionali: se Toscana (64%), Valle d’Aosta (41,2%), Bolzano (37,6%) e Lazio (25%) hanno somministrato almeno un quarto delle dosi consegnate da AstraZeneca, 2 hanno somministrato meno dell’1% e 5 Regioni non hanno nemmeno iniziato. “Dai primi posti in classifica tra i Paesi europei conquistati nella prima fase della campagna vaccinale – precisa Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – l’Italia ha perso numerose posizioni perché non tutte le Regioni erano pronte”. Per uscire dalla pandemia, conclude, “è necessario un netto cambio di passo del Governo Draghi”.

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