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LiveSicilia.it / Cronaca / Strano, il ‘camaleonte’ della mafia: sequestrata azienda di trasporti VIDEO

Strano, il ‘camaleonte’ della mafia: sequestrata azienda di trasporti VIDEO

Articolata indagine della Divisione Anticrimine.
OPERAZIONE DELLA POLIZIA
di Laura Distefano
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CATANIA – “Mi voglio dimettere, non vale la pena correre rischi per 900 euro”. Parlava così una donna – formalmente una delle titolari del Sc Logistica srl ma indicata come ‘segretaria’- intercettata dalla polizia. Una conversazione che ha permesso di scoperchiare il vaso di pandora e scoprire che la società di trasporti sarebbe stata intestata ‘fittiziamente’ a due teste di legno, ma in realtà sarebbe stata riconducibile al boss Mario Strano, a capo di un gruppo mafioso autonomo ma collegato al clan Cappello-Bonaccorsi .

Conosciuto nella malavita come ‘acchiana e scinni’ per il suo passato da rapinatore in trasferta, Mario Strano dopo l’arresto dell’estate scorsa nel blitz Camaleonte condotto dalla Squadra Mobile, ha voluto parlare con i pm per chiarire che non ha mai fatto parte dei Cappello-Carateddi, ma insieme a Sebastiano Lo Giudice – con la benedizione dei Lo Piccolo – avrebbe formato una terza famiglia mafiosa all’interno sempre di Cosa nostra.

L’inchiesta Camaleonte – già scaturita in un processo in corso – è stata una delle componenti della delicata indagine patrimoniale della Divisione Anticrimine della Polizia di Catania che ha portato al sequestro preventivo emesso dal Tribunale Misure di Prevenzione. Quest’ultimo ha accolto la richiesta avanzata dal Procuratore Carmelo Zuccaro e dal Questore di Catania, Mario Della Cioppa. La Sc Logistica srl – va ricordato – è già oggetto di un sequestro penale nell’ambito dell’operazione antimafia scattata lo scorso giugno.

Il provvedimento patrimoniale riguarda un immobile ubicato nel centro storico, un’automobile, la società Sc Logistica srl con tutti i 17 mezzi (tir e motrici). Per il Tribunale l’azienda è frutto di investimenti di capitali illeciti. E inoltre Mario Strano è un soggetto – come si dice in gergo – “socialmente pericoloso”. Il curriculum criminale del boss di Monte Po – nel passato è stato il referente dei Santapaola per il quartiere catanese – è molto lungo: condanne per rapine, armi, mafia.

I poliziotti dell’Anticrimine, inoltre, hanno analizzato decine e decine di intercettazioni telefoniche che hanno blindato ‘il quadro indiziario’ che ha portato al sequestro preventivo.

Oltre a indagini tradizionali, è stata svoltandai “patrimonialisti” della Divisione Anticrimine e della Squadra Mobile una delicata analisi economico-finanziaria. Accertamenti che “hanno consentito di accertare che i beni oggetto del sequestro – affermano a LiveSicilia i funzionari dell’Anticrimine – benché formalmente e fittiziamente intestati a terzi, erano riconducibili a Mario Strano, nonostante lo stesso non disponesse delle risorse economiche per giustificarne l’acquisizione”. Evidenziata inoltre quella che viene definita una sperequazione tra i redditi del boss e della sua famiglia (negli anni 2017-18-19) e quanto sarebbe stato invece nelle disponibilità dell’indagato.

La Sc Logistica srl sarebbe stata creata per volontà di Mario Strano dopo il sequestro della Catasped del 2017. Per non perdere importanti clienti del nord Italia, il 55enne avrebbe “suggerito di creare una azienda nuova”, intestandola al figlio di un “collaboratore efficiente” della società, “creando di fatto – spiegano dall’Anticrimine – l’azienda oggetto del sequestro di oggi”.

“Il Tribunale ha ritenuto – aggiungono i funzionari della Questura etnea – che la Società SC Logistica srl, creata nel 2018, non fosse mai stata nella reale ed effettiva disponibilità dei due intestatari fittizi e fosse invece riconducibile sin dalla sua costituzione a Mario Strano, che l’avvrebbe gestita personalmente, impartendo direttive anche sull’assunzione di operai  fino a pochi giorni prima del suo arresto”.

Pubblicato il 26 Febbraio 2021, 12:3426 Febbraio 2021, 12:34
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