Gli eredi di Riina e Provenzano, le condanne definitive

Gli eredi di Riina e Provenzano, le condanne definitive

Ci sono anche due annullamenti con rinvio e ci sarà un nuovo processo di appello

PALERMO – La Cassazione conferma che gli imputati sono stati gli eredi di Totò Riina e Bernardo Provenzano. Diventano definitive quattro condanne mentre per due imputati è arrivato l’annullamento con rinvio e di dovrà celebrare un nuovo processo che non scalfisce, però, la ricostruzione dell’accusa.

Il blitz ‘Grande passo 4’

Il processo nasceva dal blitz dei carabinieri denominato ‘Grande passo 4 che azzerò i clan mafiosi di una fetta della provincia palermitana a cominciare dal mandamento di Corleone. I giudici gli appello dovranno valutare di nuovo la posizione di Carmelo Gariffo, nipote di Provenzano, al quale potrebbe essere riconosciuta la continuazione con una precedente condanna. Se così avvenisse Gariffo scommetterebbe molti meno anni dei 14 e 10 mesi che gli erano stati confermati in appello.

La decisione della Cassazione

Diventano definitive le condanne a 8 anni e 4 mesi per Paolo Masaracchia, considerato il capomafia di Palazzo Adriano; 6 anni per l’ex custode del campo sportivo di Corleone, Antonino Di Marco, 8 anni e 8 mesi a Bernardo Saportito, allevatore che faceva anche l’autista di Garifo, 8 anni a Vito Filippello. Annullata con rinvio la condanna a nove anni per Leoluca Lo Bue, figlio del capomafia Rosario. L’imputato, difeso dall’avvocato Giovanni Castronovo, in appello era stato condannato a 9 anni ma va rivalutata la sua responsabilità in merito a una estorsione.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI